Tutti in piazza contro la costruzione della centrale a biomasse, Capozzolo: «Caldoro non bloccò l’iter»

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Tutti in piazza contro la costruzione della centrale a biomasse, Capozzolo: «Caldoro non bloccò l’iter»

No secco alla realizzazione di un impianto a biomasse nel comune di Capaccio a poca distanza dalle magnificenze di Paestum. Scenderanno in piazza sabato 30 gennaio alle 9:30. Si partirà da Cafasso e si raggiungere l’area archeologica. La presidenza del Consiglio dei ministri ha autorizzato la costruzione di una centrale a biomasse in località Sorvella-Sabatella di Capaccio ma il territorio si oppone alla sua realizzazione. In difesa del territorio e contro l’edificazione dell’impianto si è schierata l’amministrazione comunale, guidata da Italo Voza, e il comitato ‘Lasciateci Liberi di Respirare’ di Albanella. Con loro le tantissime persone, oltre 2000, che hanno aderito alla petizione contro la costruzione dell’impianto diffusa dal sito Change.org.

Contro il progetto sono state sollevate anche diverse interrogazioni parlamentari dal Movimento 5 Stelle. E sul caso è interventuta anche la parlamentare del Pd, Sabrina Capozzolo. «Condivido il sentimento e le preoccupazioni delle cittadine e dei cittadini del territorio, ed esprimo la mia contrarietà alla costruzione della centrale a‪ biomasse‬ nel comune di Capaccio‬. – ha detto – La piana del Sele è un territorio prezioso dal punto di vista culturale, turistico ed ambientale, oltre che fondamentale per l’intera produzione di qualità dell’agroalimentare‬ italiano.  Questa terra è ricca di eccellenze straordinarie quali, su tutte, la Mozzarella di Bufala Campana Dop ed il carciofo Igp». La parlamentare di Agropoli poi punta il dito contro il governo regionale di centrodestra. «Due anni fa, la Regione Campania‬ presieduta da Stefano Caldoro, non ebbe la sensibilità politica di dare indirizzi ai funzionari regionali affinché bloccassero l’ipotesi di costruzione, nella piana del Sele‬, della centrale a biomasse. Così l’iter burocratico è potuto continuare senza intoppi fino ad oggi ed il consiglio dei ministri si è dovuto esprimere in una direzione sostanzialmente obbligata». 

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