Un’estate di incendi per il Cilento, Pellegrino: «Roghi per nulla casuali, dietro ci sono degli interessi personali e affaristici»

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Un’estate di incendi per il Cilento, Pellegrino: «Roghi per nulla casuali, dietro ci sono degli interessi personali e affaristici»

A pochi giorni dalla fine dell’estate il Cilento continua a bruciare. Numerosi sono stati i roghi che dalle zone costiere a quelle montane hanno divorato notevoli quantità di ettari della macchia mediterranea. Danni alle campagne, ai raccolti, alle abitazioni e agli allevamenti. Vigili del fuoco, comunità montana, forestale, elicotteri e canadair stanno tutt’oggi facendo fronte all’imprudenza di piromani accecati, probabilmente, da un ‘gioco’ che racchiude in sé interessi di vario genere. Perché ci risulta orami difficile pensare che gli incendi possano essere partiti da campeggiatori poco attenti che accendono falò e poi li abbandonano non sapendo che la brace sotto la cenere può riaccendere il fuoco in qualsiasi momento o credere che si tratti di semplici fumatori distratti che gettano il mozzicone di sigaretta fra le sterpaglie. Forse tra tutte le cause che potremmo in un certo senso ipotizzare quella dei mitomani attratti dal fascino distruttivo del fuoco ci appare quasi come un vecchio stereotipo, al quale preferiamo credere a volte ciecamente solamente per evitare le peggiori ipotesi che possono celarsi dietro questi imminenti incendi. A breve, fa sapere il direttore del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni Tommaso Pellegrino, sarà pronto un dossier con tutti i dati inerenti ai danni causati dagli incendi durante l’estate 2016. Nel frattempo Pellegrino ci aggiorna su un’iniziativa avviata lo scorso mese di agosto, vale a dire l’installazione di 35 telecamere di video sorveglianza. Un progetto che segue la logica del proverbio ‘prevenire è meglio che curare’. Ma in un mese gli incendi sono stati parecchi e forse il progetto del Parco potrebbe rilevarsi una delle soluzioni di contrasto a tale fenomeno. «Le telecamere sono servite moltissimo – ha dichiarato il presidente Tommaso Pellegrino – diversi sono stati gli incendi avvistati in modo tempestivo e sui quali è stato possibile un intervento immediato. Attraverso questa strategia abbiamo infatti evitato la distruzione di numerosi ettari di terreno e a confermarlo saranno, a breve, i dati ufficiali che inseriremo nel report. Gia dopo pochi giorni dall’installazione delle telecamere – continua Pellegrino – erano stati avvistati 6 o 7 incendi sul nascere. Intervenire in maniera efficace, senza la video sorveglianza avviata dal Parco è probabile che oggi gli ettari andati in fumo sarebbero molti di più. In più – spiega – il materiale è servito alle forze dell’ordine, i carabinieri e la polizia hanno fatto richieste per acquisire le immagini e i filmati delle telecamere per eseguire le indagini. Attraverso una stretta collaborazione tra il Parco e le forze dell’ordine sarà maggiormente efficiente il risultato al quale le indagini ci condurranno, ovvero ad incastrare questi meschini che distruggono il nostro territorio. Non avremo alcuna pietà, noi come già annunciato saremo pronti a costituirci parte civile. Sono incendi – conclude Pellegrino – che non sono mai casuali, per niente! Dietro ci sono degli interessi personali e affaristici che nulla hanno a che vedere con il territorio e la collettività».

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