Unire costa e aree interne, protocollo d’intesa di Capaccio Paestum con 5 comuni dell’entroterra

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Unire costa e aree interne, protocollo d’intesa di Capaccio Paestum con 5 comuni dell’entroterra

È stato firmato stamattina il protocollo d’intesa, della durata di cinque anni (rinnovabili), tra la Città di Capaccio Paestum (Comune capofila) e i Comuni di Atripalda, Lapio Tufo, Chiusano San Domenico, Fisciano e Nocera Superiore. L’obiettivo è unire la fascia costiera e le aree interne della Regione Campania in un’ottica di valorizzazione turistica dei territori nonché di destagionalizzazione dell’offerta che punti su turismo sportivo, religioso ed enogastronomico.

L’intento dei Comuni firmatari è quello di unire le proprie esperienze e specificità per accrescere maggiormente la loro attrattività turistica. Diversi, infatti, sono i settori d’integrazione possibili, dalla promozione del mare Bandiera Blu ai siti Unesco, passando per la creazione di itinerari culturali ed enogastronomici che valorizzino luoghi e prodotti unici. Le azioni per sostenere il protocollo d’intesa si basano su progetti volti ad accedere ai fondi Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza), Fears (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo sostenibile) e Fers (Fondo europeo di sviluppo regionale). Tra gli obiettivi del protocollo ci sono la creazione di lavoro e di opportunità d’impresa, lo sviluppo di un turismo ecosostenibile, il contrasto allo spopolamento dei territori e alla fuga dei giovani cervelli.

«Abbiamo sempre sostenuto e dimostrato con i fatti che fare rete e superare i campanilismi è un bene per i territori e per le Comunità coinvolte – dichiara il sindaco di Capaccio Paestum, Franco Alfieri – Stavolta, con l’intesa firmata stamattina, andiamo oltre i confini del Cilento e della provincia di Salerno. Seguendo le linee strategiche tracciate dalla Regione Campania, gettiamo le basi per una rete regionale del patrimonio culturale, ambientale ed enogastronomico che, in questo caso, unisce aree della provincia di Avellino con la nostra fascia costiera anche nell’ottica della destagionalizzazione dell’offerta turistica»

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