“Vainglory” di Max Magaldi, salta l’inaugurazione in chiesa: l’opera trasloca tra le polemiche
| di Pasquale Sorrentino
L’inaugurazione dell’opera Vainglory di Max Magaldi, prevista per sabato alla Cappella del Crocifisso a Vallo della Lucania, è stata annullata, essendo venuta meno la disponibilità della Cappella – da quel che risulta – su disposizione del Vescovo della Diocesi di Vallo della Lucania. La mostra di Max Magaldi si è poi tenuta alle ore 22 a Palazzo Iannotti, in via Madonna del Rosario. Una vera e propria “mostra della discordia” che ha diviso anche le anime, anzi i vertici, della Chiesa.
La stessa mostra – di cui a breve parleremo – era stata autorizzata dalla Diocesi di Teggiano-Policastro e dal vescovo monsignor Antonio De Luca. Il suo collega, Vincenzo Calvosa, aveva annunciato la chiusura della mostra – anzi, il “no” – durante un’omelia per l’intronizzazione di San Pantaleone. Il motivo sarebbe da ricercare nel tema dell’evento in cui si inserisce anche la mostra, dedicato alla dea Ecate, e in un murales a lei ispirato.
L’opera di Magaldi, però, non è legata alla dea, e questo ha alimentato ulteriormente le polemiche e i dubbi sulla scelta del monsignore. L’opera si concentra infatti su decine di smartphone che diventano palcoscenici di contenuti social di ogni tipo, manipolati e trasformati in una scultura visiva e sonora che – come ha dichiarato lo stesso Magaldi – “mette in scena l’obbligo di mettersi in scena” a cui tutti siamo sottoposti, mentre proviamo a distinguerci da milioni di altri utenti che cercano di fare altrettanto. Il sociale diventa social e crea una condizione sempre in bilico tra esempi di creatività diffusa, a volte sorprendenti, e un costante brusio di fondo. La stessa mostra, durante i giorni del Meeting del mare a Marina di Camerota, e allestita nel cimitero, ha riscosso un notevole successo.
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