Vallo della Lucania, 500 euro per fascia sindaco. D’agosto e Romaniello: «Ecco le prove»

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Vallo della Lucania, 500 euro per fascia sindaco. D’agosto e Romaniello: «Ecco le prove»

Le polemiche non accennano a placarsi da quando a Vallo Della Lucania è venuta fuori la notizia che fra i debiti fuori bilancio ci sarebbe una fascia da sindaco dal costo di 500 euro. In giro non si parla d’altro. La maggioranza smentisce, l’opposizione, invece, tira fuori le carte e sotiene di «avere le prove». «Leggo con stupore le parole del dirigente Ogliaruso del comune di Vallo della Lucania, il quale avrebbe dovuto preferire il silenzio, in quanto accrescono ancora di più il mio sgomento e la mia curiosità di cittadino, nel capire come vengano spesi i soldi pubblici». A parlare è Antonio D’agosto, noto attivista politico vallese. «Il dirigente Oglairuso – continua D’Agosto – forse non ha ben compreso lo sgomento dei cittadini: il problema non è l’acquisto della fascia o chi la indossa, ma la spesa sostenuta. Se in commercio ci sono buone fasce da 135 euro, perché strafare e mettere sullo stesso piano il Comune di Vallo della Lucania e lo stato del Brunei? La fascia non viene acquistata con soldi a bilancio, ma con i soldi dei Debiti Fuori Bilancio. Come spesso accade nella nostra Italia, il dirigente Ogliaruso o chi per esso, non si è accorto di avere acquistato due fasce di rappresentanza e non una, come si evince dalla fattura allegata – continua D’agosto ironizzando -. Da fonti Facebook vicine all’amministrazione, pare che la fascia al sindaco gli sia stata regalata, quindi ricapitolando: se il sindaco ha la fascia di proprietà e dalla fattura si evince che sono state acquistate due fasce di rappresentanza, ergo il Comune di Vallo della Lucania ha in dotazione ben tre fasce non sia mai si dovessero sporcare con i pasticcini dei matrimoni!». «E’ fin troppo chiaro – conclude D’Agosto – che la morale, se mai ce ne fosse, di tutta questa storia è nel modo in cui si spendono i soldi pubblici, senza curarsi del fatto che non si stanno impiegando soldi propri». 

Al botta e risposta partecipa anche il capogruppo della minoranza Emilio Romaniello. «La proposta e l’elenco dei debiti in essa contenuti – spiega Romaniello in un comunicato stampa – veniva predisposta dal sindaco e raccoglieva i prescritti pareri favorevoli del settore affari generali, diretto da Mario Ogliaruso, e del settore economico, di Cataldo Di Santi. Tra i debiti nei confronti della ‘Intercom srl’ figurava quello portato dalla fattura numero 1151 del 30 giugno 2011 ed indicato dal sindaco stesso nella proposta come “fascia sindaco 492 euro”. Nella relazione predisposta da Mario Ogliaruso, responsabile, allegata alla proposta di cui sopra, suddetta spesa era inserita tra quelle riguardanti guide normative e materiale di cancelleria. Nella mia espressa qualità di capogruppo di opposizione, però, ho il dovere – dice Romaniello – di fare una rendere a beneficio di tutti una serie di chiarimenti, ancor più necessari dopo il gran fermento degli ultimi giorni». «La delibera sottoposta all’approvazione del consiglio – spiega Romaniello nei dettagli – è stata proposta e firmata dal sindaco, dal responsabile del settore Economico finanziario e dallo stesso responsabile che oggi interviene per tutelare l’immagine del sindaco; la polemica trae origine innanzitutto da evidenti e macroscopici errori nella redazione della proposta, che si ribadisce essere stata partorita dalla amministrazione stessa; il responsabile, a distanza di pochi giorni dalla sua relazione, adesso dice cose diverse, ipotizzando che qualcuno, opposizione e/o cittadini, voglia speculare sull’immagine del sindaco». La motivazione per cui la fascia era stata acquistata dal Comune era perché la vecchia fascia era troppo logorata ma il capogruppo di minoranza non è d’accordo. «Non è così. O meglio, non è esattamente così – precisa Romaniello -. Per evitare i giustificati fraintendimenti e gli incomodi al funzionario, il sindaco avrebbe potuto, prima di firmare la proposta, come è d’obbligo, leggere in modo compiuto la delibera da sottoporre al consiglio. Anche perché il solerte funzionario, come spesso accade, per correre in soccorso e nella fretta di “coprire” e “chiarire” tutto si è lasciato andare a dichiarazioni, virgolettate dalla stampa, non esattamente vere». Passa a spiegare poi come in realtà le fasce acquistate siano due dal prezzo complessivo di 492 euro ed afferma che «questa è stata una delle prime spese sostenute dall’amministrazione». Romaniello chiude in maniera ironica: «Concludendo con una battuta, può dirsi che per un’amministrazione come quella vallese inciampare sul tricolore non poteva che essere, in questo momento, inevitabile, atteso che: rosso di rabbia è il volto dei cittadini le cui aspettative di crescita e sviluppo vengono quotidianamente disattese e frustrate; bianco è il foglio sul quale chi governa da quattro anni Vallo della Lucania avrebbe dovuto scrivere pagine importanti di programmazione e futuro; verde è la speranza di ognuno che quest’amministrazione comunale vada a casa il più presto possibile».

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