Vallo Della Lucania, politica senza padroni? Fusco: «La gente ha paura di schierarsi, io non ho nessun padrino»

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Vallo Della Lucania, politica senza padroni? Fusco: «La gente ha paura di schierarsi, io non ho nessun padrino»

L’ex convento dei domenicani di Vallo della Lucania sabato ha ospitato presentazione della candidata al consiglio regionale con De Luca Presidente, Gina Fusco. Nel corso dell’incontro, intitolato ‘La bella politica senza padroni’, sono intervenuti Cristiano De Cesare, presidente Pd Vallo, Marco Sansone, associazione Ideura e Giuseppe Di Vietri che ha illustrato il progetto della ‘Nursery dei talenti’ da lui sviluppato e inserito nel suo programma da Gina Fusco. Al termine degli interventi ha presentato il suo programma elettorale tenendo a precisare che lei è «senza padroni», cioè senza nessuno che porti avanti il suo nome: «Non ho nessun padrino», ha detto. Nel corso della serata sono intervenuti anche Riccardo Ruocco, segretario Pd Vallo, per un saluto ed Antonio Bruno che ha spiegato «quanto una politica di tipo clientelare costi al territorio», ha detto, «costa in termini di sviluppo, in termini della formazione della coscienza civica soprattutto perché dare l’esempio che si può lavorare e si può fare impresa solo se c’è una spinta politica ammazza il talento, ammazza la creatività, uccide le opportunità per tanti giovani». Poi ha aggiunto: «Dobbiamo sconfiggere soprattutto quella politica clientelare che nei posti chiave delle istituzioni mette persone mediocri, non si può eliminare totalmente il clientelismo in politica è una pratica che la si può combattere ma si può sicuramente chiedere ai politici che per quanto riguarda le nomine fiduciarie si scelga il parametro delle competenze e non solo della fedeltà».

Ma chi sono i padroni della politica del Cilento? «Sono quelli che hanno ammazzato un sogno, hanno ammazzato il sogno del Parco nazionale del Cilento che poteva avere grosse ricadute economiche sul territorio mentre ci hanno ridotto ad avere una strada a pezzi, l’economia e zero, le imprese che non riescono a fare impresa. – ha aggiunto Bruno – I padroni sono soprattutto quelli che hanno immesso nelle istituzioni pratiche poco democratiche come il familismo amorale, la cultura del padrone. Dobbiamo batterci per combattere contro questo tipo di padroni per far sviluppare un senso civico su questo territorio non per chiedere un voto ai cittadini ma per parlargli delle proposte e per fargli scegliere liberamente. – e conclude poi – I padroni di questo territorio sono coloro che lo hanno rappresentato fino ad oggi e lo hanno ridotto in questo stato, sei giovani su 10 non lavorano e qualcuno ha delle responsabilità non possiamo sempre far finta di non vedere».

Gina Fusco, nel suo discorso di presentazione, ha toccato dei punti chiave del suo programma per il territorio, non promettendo le strade messe apposto perché «quelle sono un diritto e non una promessa elettorale». Il giornale del Cilento l’ha intervistata al termine dell’incontro per fare con lei il punto della situazione sulla sua candidatura e per parlare anche di alcuni aspetti della politica locale.

Da dove nasce la sua candidatura? La mia candidatura nasce da una riflessione, in tutti i momenti difficili e di grande crisi c’è sempre stata una generazione che ha capito che era il suo momento, ecco questo è il momento della nostra generazione e non possiamo sottrarci, i problemi li conosciamo, li viviamo sulla nostra pelle ed abbiamo adesso bisogno del consenso adeguato per aggredirli, per tentare di trovare una soluzione.

Quale sarà il suo impegno per il Cilento? Il Cilento è una terra straordinariamente bella che ha bisogno di essere valorizzata sul piano dell’offerta turistica e culturale, io propongo una legge per le arti figurative che venga a valorizzare, in rete con gli altri siti archeologici, l’area archeologica di velia e che preveda un investimento per l’arte moderna e contemporanea. Il Cilento dovrà essere all’attenzione anche dal punto di vista di servizi sanitari perché questo territorio ha necessità di vedere meglio tutelato il diritto alla salute per cui il centro-destra ha chiuso gli ospedali e ridotto la rete dell’emergenza e dobbiamo assolutamente immaginare una nuova programmazione in campo sanitario.

Di cosa hanno più bisogno il Cilento e la Campania in questo momento? Io credo che abbia bisogno di una classe politica che sia capace di decidere, che non rimandi le decisioni e che si assuma la responsabilità delle scelte che abbiamo davanti.

Quanto pesa su un territorio un tipo di politica clientelare? La politica clientelare pesa tantissimo, una cosa che mi è capitato di verifica in questi giri elettorali per la per la provincia e anche per il Cilento è difficolta e la paura che le parsone hanno di schierarsi, c’è quasi un atteggiamento omertoso. Noi dobbiamo liberare le energie migliori della società e metterci in sintonia con loro perché abbiamo bisogno di bella politica ed abbiamo bisogno di portare avanti delle proposte forti.

H parlato di “Politica senza padroni”, chi sono oggi i padroni della politica in Campania? Non è importante identificare chi siano i padroni della politica, in Campania e nella provincia di Salerno c’è un residuo di politica “notabilare” l’abitudine di affidarsi ad influenti politici uscenti anche per i giovani che spesso cercano spesso più che padroni dei padrini che li possano sponsorizzare. La mia candidatura non è sponsorizzata da nessuno, è una candidatura di una giovane dirigente di partito che ha deciso di mettersi in discussione e di camminare sulle proprie gambe.

Che ne pensa dell’alleanza dell’ultim’ora con l’Udc che per anni ha governato con il centro-destra? L’alleanza fra i moderati e il Pd è in realtà un lavoro che non è dell’ultim’ora tant’è che se si pensa alle elezioni fatte in ottobre per la provincia di Salerno c’è già stato un accordo elettorale a sostegno del presidente Canfora. Io però sono di un’idea che sui territori decidono i territori, per cui in ogni territorio si dovranno decidere le giuste alleanze per le elezioni amministrative.

Il futuro della Campania? Io mi auguro che il futuro della Campania sia rosa, con molte più donne in consiglio regionale.

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