Vallo della Lucania, ricercatori dell’Iit al Parmenide: «La tecnologia può fare cose straordinarie, l’impensabile»

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Vallo della Lucania, ricercatori dell’Iit al Parmenide: «La tecnologia può fare cose straordinarie, l’impensabile»

Venerdì 20 maggio al liceo Parmenide di Vallo della Lucania si è svolto un incontro con i ricercatori dell’IIT (Istituto italiano di tecnologia). Un’occasione per mostrare agli studenti come è possibile progettare il futuro. Cos’è la tecnologia? Cosa può fare? La risposta è «cose straordinarie». Protesi robotiche, intelligenze artificiali, nuovi materiali. «La tecnologia ha reso possibile, soprattutto in questi ultimi anni, l’impensabile».

«Credo che queste cose qua siano fondamentali, non tanto per spiegare ai ragazzi cos’è il grafene come abbiamo fatto oggi, ma soprattutto per lo stimolo che questi ragazzi possono avere da queste cose – spiega Vittorio Pellegrini ai microfoni del giornaledelcilento.it -. Questi ragazzi qua hanno un talento che, per esempio, io non ho, o ne ho meno, che è la curiosità e la creatività e quindi stimolarli è la cosa fondamentale». Sono incontri, quelli tenuti da Pellegrini e i suoi colleghi, che inducono nei ragazzi il desiderio di capire, andare oltre e sono «fondamentali», spiega il ricercatore. «Ora ci sono dei ragazzi che sono usciti da questa sala con delle domande e delle curiosità ed è importante – continua Pellegrini – perché da lì nascono una serie di cose che loro più di altri possono mettere a frutto perché sono nell’età giusta per farlo».

L’istituto italiano di tecnologia è stato fondato nel 2003 per promuovere lo sviluppo tecnologico dell’Italia e l’alta formazione tecnologica e scientifica, favorendo così lo sviluppo dell’economia del paese. La ricerca effettuata dall’istituto punta soprattutto all’innovazione e alla creazione di brevetti per finanziare ulteriore ricerca. «In futuro, fra 10 anni, le connessioni tra persone e cose saranno così pervasive rendendo possibili cose che ora neanche si immaginano» afferma il ricercatore che spiega come sia imminente la ‘rivoluzione industriale’ 4.0 dove, attraverso le nuove tecnologie sarà possibile produrre oggetti direttamente in casa propria senza doversi per forza rivolgere ad una fabbrica, ma è solo un esempio. «Il futuro lo vedo come questa grande rete di connessioni, che diventa sempre più stabile, più strutturata e che permette di fare cose nuove come una macchina che si guida da sola, una protesi di nuova generazione, insomma quando la scienza supera la fantascienza, è necessario che sia così – aggiunge in conclusione Vittorio -. Questa è una rete che non è più fatta da colonne ed è molto orizzontale quindi questo è un futuro dove la settorialità potrebbe essere un limite ma dovrà essere usata come un plus e non come un limite perché questa rete di connessioni renderà tutto più orizzontale»

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