Vallo della Lucania, viaggio nel centro della biodiversità tra incuria e degrado: è costato 9 milioni di euro-VIDEO

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Vallo della Lucania, viaggio nel centro della biodiversità tra incuria e degrado: è costato 9 milioni di euro-VIDEO

Degrado all’interno del Centro per la biodiversità di Vallo della Lucania. La struttura, costata all’incirca 9 milioni di euro, risulta completamente abbandonata all’incuria senza alcun tipo di manutenzione. A denunciarlo sono gli attivisti del Movimento 5 stelle di Vallo. Progettato per la ricerca e lo studio, con oltre 30 laboratori, non ha mai svolto il ruolo per cui era stato finanziato. La struttura risulta essere non custodita, cosa confermata poi da alcuni ragazzi che affermano di esserci andati «per fare pasquetta». Già nel dicembre 2011 un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Ambiente portava all’attenzione delle autorità competenti la grave situazione e l’enorme spreco di denaro pubblico per una struttura mai entrata davvero in funzione.

 «Si sottolinea che il Centro sulla biodiversità, realizzato con una spesa di oltre 9 milioni di euro, resta fermo ed inutilizzato con grave rischio di degrado e devastazione di impianti ed arredi, mentre il progetto Campus Mediterraneo ne fa il nucleo centrale dell’azione con la disponibilità dei Comuni di raccordare il Centro alle infrastrutture locali», scrivevano i parlamentari del Pd, portando l’attenzione su quello che doveva rappresentare un volano di sviluppo regionale, ma che già all’epoca giaceva tra polvere e calcinacci. Sono passati 5 anni e nulla è cambiato. I residenti nella zona raccontano poi di come la notte la struttura del centro sia spesso totalmente illuminata senza nessun apparente motivo, con un grosso consumo di energia elettrica.

Vergogna nazionale. Nel febbraio 2012 le telecamere di Striscia la notizia, con l’inviato Vittorio Brumotti, avevano puntato i riflettori sul centro della biodiversità denunciandone «l’enorme spreco». Una situazione che si protrae ormai da anni e che ha portato a quanto denunciato dai grillini vallesi che l’hanno soprannominato ‘centro del biodegrado’. «Il degrado interno ed esterno che abbiamo trovato è a dir poco vergognoso – spiegano attraverso la loro pagina facebook – numerose infiltrazioni d’acqua, totale mancanza di sicurezza degli impianti elettrici, spazzatura sparsa per tutta l’area e una montagna di carte e brochure accatastate in locali semichiusi. Fino a quando saremo costretti a sopportare tutto questo?». Si tratta di una struttura che doveva essere terminata nel 2008 e non è mai entrata in funzione. Un’occasione persa per l’intero territorio, per il Parco. Per i cittadini un grande spreco di soldi. Le immagini parlano da sole.

Come dovrebbe essere strutturato il Centro. I lavori per realizzazione del Centro si sviluppano su un’area di circa 170 ettari di terreno con la realizzazione di 4 fabbricati. Il Centro, una volta ultimato, dovrebbe prevedere una suddivisione per aree: un’area dedicata alla ricerca che contempli un osservatorio della biodiversità e un presidio ambientale; un’area riservata agli spazi comuni, nella quale rientrano il casino Montisani, il Laboratorio Multimediale, una sala convegni, il Centro elaborazione dati e financo un Museo di Civiltà Contadina; infine un’area per la didattica fornita di aule. Due dei 4 fabbricati sono immobili settecenteschi per i quali si prevedeva la ristrutturazione. 


Foto e video: Movimento 5 stelle, Vallo della Lucania

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