Velia brucia, lettera aperta di Genius loci Cilento: “Necessario un richiamo alla responsabilità”

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Velia brucia, lettera aperta di Genius loci Cilento: “Necessario un richiamo alla responsabilità”

All’indomani del disastroso incendio che, suo malgrado, ha visto “protagonista” Il Parco archeologico di Elea – Velia, non si placano le polemiche sul mancato tempestivo intervento. A tal riguardo, l’associazione Genius loci Cilento nella persona del suo Presidente, Giuseppe Di Vietri, dirama una lettera aperta nella quale auspica “un cambio di rotta partendo dalla rinnovazione dell’interesse dei più e l’apertura di un dibattito schietto in cui tutti debbono mettere in discussione innanzitutto se stessi perché se un sito patrimonio dell’Unesco, bene comune e grande attrattore culturale regionale e nazionale va a fuoco, questo merita l’attenzione di tutti e richiama ognuno alle proprie responsabilità nei confronti della Natura, del Paesaggio, del Patrimonio naturale e culturale, sia materiale che immateriale”. “Un richiamo alla responsabilità – sottolinea Di Vietri – diretto a coloro che vorranno adoperarsi in futuro, andando oltre le belle parole, oltre la lamentazione, oltre la pratica autoassolutoria che ha portato alla normalizzazione di una situazione di perenne e grave emergenza, in cui la rassegnazione e la sfiducia nelle possibilità di migliorare sembrano pervadere ogni cosa”.

“Con l’associazione Genius Loci Cilento – continua Giuseppe Di Vietri –  abbiamo già inviato una nota al Segretariato Generale del MiBACT sollecitando l’invio di ispettori ministeriali ritenendola una misura minima da adottare quando un sito Unesco va periodicamente a fuoco. Più incisivamente vi è la necessità di strutturare il Tavolo tecnico di coordinamento, previsto dal Protocollo di Intesa (composto da tredici Comuni, dal Segretariato Regionale del Ministero, dall’Ente Parco, dal Gruppo Archeologico Velino e dalla Comunità Montana “Bussento, Lambro e Mingardo”) come qualcosa in più che un Tavolo dove si discute del taglio dell’erba bensì un Tavolo che si ponga come vera e propria governance del Parco archeologico, che fornisca una visione e individui degli obiettivi concreti e misurabili da raggiungere nel giro di tre-cinque-dieci anni”. 

“Un Tavolo tecnico di coordinamento – continua – che esprima una visione condivisa ed elabori una strategia che ponga il Parco archeologico all’interno di un disegno d’area e ciò è nevralgico perché i riconoscimenti Unesco sono riconoscimenti di valori d’area che riescono ad essere valorizzati solo se dialogano strategicamente col contesto. C’è la necessità che questo Tavolo tecnico di coordinamento indirizzi i partecipanti all’adozione di politiche culturali comuni, intese non come organizzazione di eventi ma come strumento di formazione del contesto sociale capace di produrre percorsi virtuosi di crescita individuale e collettiva anche da un punto di vista economico. Bisogna rafforzare, dare centralità e rendere operativa quella infrastruttura immateriale che è il Tavolo tecnico di coordinamento andando oltre il semplice taglio dell’erba, così facendo si può pensare ad un Parco Archeologico di Elea-Velia che si ponga come matrice e motrice di sviluppo per il territorio, uno sviluppo locale a base culturale”.“Concludiamo questa lettera aperta con un dato sul turismo culturale contenuto Impresa-Cultura. XII Rapporto annuale di Federculture, nella speranza che metta un po’ acquolina in bocca a chi magari possa ritenere che con la cultura non si mangi: il turista culturale spende mediamente 131 euro al giorno rispetto agli 89 del turista balneare. Sono considerazioni da tenere in mente se si vuole un turismo più redditizio, di maggior qualità che punti alla chimerica destagionalizzazione”. 

Vallo della Lucania 

3 luglio 2017

Giuseppe Di Vietri

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