Venezuela il presidente Chavez è «sparito», molti i cilentani emigrati che temono il caos:«Sta male è a Cuba», il governo non da notizie

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Venezuela il presidente Chavez è «sparito», molti i cilentani emigrati che temono il caos:«Sta male è a Cuba», il governo non da notizie

Le notizie si rincorrono e le smentite fanno seguito. E’ caos in Venezuela per l’assenza a tratti inspiegabile del presidente Hugo Chavez. Caos che preoccupa la politica ufficiale e fa scalpitare gli oppositori di quello che da più parti viene considerato come un regime. Molti i cilentani emigrati in Venezuela, per la gran parte oppositori e critici verso il governo Chavez, che in queste ore sono in comunicazione tra loro e in stretto contatto con i circuiti di comunicazione per capire meglio cosa stia avvenendo e gli eventuali sviluppi di una situazione politico istituzionale che può avere effetti in questo momento non prevedibili in un paese ricco di contraddizioni e da oltre dieci anni preda di un assetto istituzionale rigido e a tratti violento. Il presidente  impegnato in un tour nei paesi dell’America Latina, secondo quanto riportato dai principali quotidiani del Venezuela, secondo quanto raccontato dal Granma, il quotidiano ufficiale di Cuba e da quanto diffuso dalle agenzie di stampa internazionale Hugo Chavez giunto a Cuba sarebbe stato colpito da un malore e poi operato. La spiegazione ufficiale è quella di un intervento di routine per la rimozione di un ascesso pelvico. 

In Venezuela i giornali stanno parlando molto delle condizioni di salute del presidente Hugo Chávez, ricoverato dappiù di dieci giorni in un ospedale cubano. Il governo di Caracas continua a dire genericamente che il presidente sta bene e che rientrerà tra pochi giorni, senza annunciare una data precisa. In parlamento è caos tra l’opposizione che chiede l’immediato trasferimento di poteri ad un successore denunciando un vuoto istituzionale incomprensibile ed insostenibile, e i fedelissimi che invece rispondono che la presenza di Chavez c’è «anche se lui fosse sulla luna».  Un rientro di Chávez, a Caracas, era già stato annunciato e poi smentito, in un susseguirsi di rettifiche e controrettifiche la cui autorevolezza è messa in discussione proprio dal profilo discutibile di questo governo e dalla forte retorica della sua comunicazione. Chávez si era sentito male mentre si trovava in visita a Cuba lo scorso 8 giugno ed era stato trasferito d’urgenza in ospedale. Questo è una dato confermato da più fronti. Il governo venezuelano aveva diffuso un comunicato in cui diceva che il presidente aveva subito un intervento per la rimozione di un ascesso pelvico e che si sarebbe rimesso in pochi giorni. Poi il vuoto. Sia istituzionale sia sul fronte delle notizie.  Soltanto lunedì un membro del suo partito aveva detto che Chávez sarebbe arrivato a Caracas entro poche ore e che gli stava preparando una grande festa di bentornato. Subito dopo è arrivata la smentita. L’ultima immagine di Chávez dopo l’intervento è del 18 giugno, quando il quotidiano cubano Granma ha pubblicato una sua foto in ospedale insieme a Fidel e Raul Castro.

I giornali venezuelani riportano di avere appreso da fonti del governo che il presidente tornerà «tra qualche giorno» e sarà trasferito nell’ospedale militare Carlos Avelo di Caracas.La notizia ha accresciuto i sospetti sulle reali condizioni di salute di Chávez, visto che una semplice rimozione di un ascesso non richiederebbe tempi di recupero così lunghi.Il Venezuela sta per vivere un ulteriore appuntamento elettorale nazionale, le elezioni che si terranno il prossimo anno. Come riportato dal Wall Street Journal, Chávez non ha al momento designato nessuno per una sua eventuale successione e se nel 2012 non potesse ricandidarsi, come attualmente previsto, nel suo partito si aprirebbe probabilmente una lunga lotta per il potere. Mentre tra le diverse e troppo sparute opposizioni la speranza di riuscire a spuntarla dopo i numerosi tentativi di attacco al regime, sia sul versante politico, sia sulle piazze, nonostante le repressioni sulla folla e le minacce agli oppositori

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