Yele, parla ex operaio: «Troppa politica e clientelismo, futuro triste per i lavoratori»

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Yele, parla ex operaio: «Troppa politica e clientelismo, futuro triste per i lavoratori»

«Con la Yele non si capiva più niente, con gli stipendi non si sapeva niente, non c’era un’organizzazione del lavoro, sicurezza e mezzi, non c’era più nulla». A parlare è Valentino Feola, ex dipendente della Yele spa, ora passato ad un’altra ditta. «La politica ha dato il colpo di grazie, forse c’è stato troppo clientelismo – si confida ai microfoni di questa testata -. Quello che non riesco a capire, faccio l’esempio dei colleghi di Camerota, loro avanzano più di un anno di stipendio ma la Yele non ha fatto nulla. Quando lavoravo con la Yele, in riunione col presidente, sottolineavo come nulla fosse stato fatto. Questo ha fatto maturare tanti debiti e non sono più riusciti a pagare i dipendenti. Si è arrivati ad una situazione veramente strana. La Yele è morta anche per colpa della politica e del clientelismo che hanno dato il colpo di grazia». Parole forti quelle dell’ex dipendente che aiutano a comprendere la gravità della situazione e ‘il buio futuro’ che aspetta ai dipendenti, lasciati senza stipendio anche a Natale. «Secondo me è un futuro veramente triste quello che aspetta gli operai perché stesso io che non lavoro più con la Yele avanzo diverse mensilità ed ho avviato procedure legali – continua Feola -.  Per tutti i lavoratori vedo una situazione triste e sono vicino ad ognuno di loro. Passeranno un brutto natale». Ad oggi risulta che la maggior parte dei dipendenti, se non proprio tutti, avanzano qualche mensilità.  «Sennò ditemi voi la colpa di chi è? Per arrivare a questa situazione la colpa deve essere di qualcuno – conclude Feola -. Faccio un appello a tuti i politici. Che si faccia in modo che la situazione si risolva, sarebbe meglio per tutti». 

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