Caso Pozzallo, il sindaco a Pierpaolo Guzzo:«Contano i documenti non le chiacchiere»

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Caso Pozzallo, il sindaco a Pierpaolo Guzzo:«Contano i documenti non le chiacchiere»

Continua il botta e risposta fra il sindaco di Camerota, Antonio Romano, e il consigliere d’opposizione, Pierpaolo Guzzo, sul caso Pozzallo. Secondo il primo cittadino di Camerota, la famiglia Guzzo si sarebbe approppriata di un terreno demaniale ad usi civici di proprietà del Comune in località Pozzallo «in maniera impropria con un atto non corretto stipulato dinanzi a un notaio di Eboli». In quell’atto si legge, sottolinea Romano, che Giovanni Guzzo, padre di Pierpaolo, «compra circa 200mila metri di terreno pagandoli 7mila euro». Il sindaco di Camerota mostra le carte e risponde all’intervista.

Sindaco come nasce questa storia?

Questa storia nasce nel momento in cui vi era stata una richiesta da parte del signor Guzzo al comune di Camerota. La richiesta chiedeva lo svincolo idrogeologico su una serie di terreni.

Come mai lei è intervenuto sulla vicenda? Perchè sono partite le sue indagini?

Mi è balzata subito agli occhi la data che si legge nella visura storico catastale che ho fatto fare. Dalla visura della parte di terreno più consistente, circa 20 ettari, mi sono accorto che vi era come concedente il comune di Camerota ed essendo il comune concedente mi è subito sorto il dubbio che si trattasse di demanio comunale. Due erano le ipotesi: si poteva trattare di una leggittimazione o di un errore al catasto. Appresi questi dati ho voluto approfondire la vicenda soprattutto negli interessi del popolo di Camerota.

Quando ha scoperto precisamente tutto ciò?

Il 3 gennaio del 2011 sono venuto a conoscenza di questi fatti e non ho agito subito perchè il 5 gennaio è caduta l’amministrazione Bortone e io personalmente sono stato coinvolto nella preparazione della lista elettorale che poi è risultata vincente. Questa situazione però non l’ho abbandonata, la cartellina con i documenti l’ho conservata nel cassetto della mia scrivania. Dopo pochi mesi, durante la campagna elettorale, ho ripreso quel fascicolo che avevo custodito gelosamente e ho voluto approfondire.

Quindi lei è ripartito avendo in mano la visura catastale. Di cosa si è accorto con i passaggi seguenti?

Tra gli intestatari di questo terreno vi era una certa Farnetano Caterina, nata a Camerota il 12 gennaio 1906. Dalla visura catastale ho inoltre appreso che nel 2010 c’era stato un atto di compravendita e facendo un calcolo veloce ho capito che la signora Farnetano nel 2010 avrebbe dovuto avere, se fosse stata viva, 104 anni. Chiaramente non mi sembrava vera questa situazione, anche perchè l’avrei saputo se ci fosse stata una signora di 104 anni che viveva a Lentiscosa, ma da subito mi sono informato e ho potuto verificare che questa signora è venuta a mancare nel 1974.

Ha avuto modo di mostrare a Guzzo queste carte?

Durante il comizio che ho tenuto a Lentiscosa, ho colto l’occasione per domandare a Guzzo alcune cose, anche un po’ in modo provocatorio non lo nascondo. Guzzo, dobbiamo ricordare, che era stato assessore al Demanio nell’amministrazione Bortone caduta a gennaio. Guzzo mi ha risposto al comizio successivo dicendo che si trattava di un fatto personale e che non andava sviluppato un dibattito dai comizi. In quel momento ho capito che bisognava andare in profondità in questa vicenda perchè Guzzo sapeva bene che un bene demaniale a uso civico è un argomento che andava approfondito e non andava messo da parte in campagna elettorale.

Guzzo poi ha pubblicato un manifesto in risposta alle vostre dichiarazioni. Lo ricorda?

Certo, il dottor Pierpaolo Guzzo in campagna elettorale ha poi pubblicato un manifestino sul quale erano citati anche alcuni atti.

Cosa dicevano questi atti e a cosa si riferivano?

Nella risposta data al nostro manifesto Guzzo parlava di una voltura numero 7288.1/1974. Questo atto, il cui rogante era il segretario del comune di Camerota, era stato registrato il 4 luglio 1974 al tribunale di Vallo della Lucania. Io sono andato immediatamente a trovare la delibera di cui il manifesto parlava. Delibera numero 48 del 18 marzo 1974. Nella delibera vi era stata un’istanza di affranco della signora Caterina Farnetano. L’istituto d’affranco previsto per il demanio comunale soggetto ad uso civici che consente ai leggittimati, e in questo caso alla signora Farnetano, di diventare i proprietari di un terreno. Quell’istanza aveva avuto esito postivo da parte della Giunta del comune di Camerota e quindi la signora Farnetano era diventata unica proprietaria di quel terreno. Il terreno però aveva dimensioni, come specificato negli incartamenti, di 3711 metri quadrati che sono molto lontani da 200mila metri quadrati che trovavamo nella visura catastale.

Sindaco lei ha fermato l’indagine alla delibera del comune? Oppure ha proseguito in cerca di nuove risposte?

No, ho preferito approfondire per acquisire nuovi dati e fare maggiore chiarezza. Nel contratto di acquisizione del terreno fatto sempre dal comune di Camerota, si legge con chiarezza la metratura modesta del terreno che non si avvicina per niente a 20 ettari. Questo contratto del quale vi sto parlando è anche indicato sul volantino pubblicato da Guzzo per rispondere alle mie parole. Dopo il contratto sono andato a pescare la nota di trascrizione ipotecaria presso i registri immobiliari di Salerno e anche questa nota parla in maniera chiara del trasferimento di 3711 metri quadrati alla signora Farnetano.

Se quello che dice è vero ci fa capire come mai da 3711 metri quadrati sono diventati poi circa 200mila?

E’ semplice e io ho trovato anche l’atto che lo dimostra. L’atto è stato fatto nello studio a Eboli del notaio Generoso Granese e si capisce che 3711 metri quadrati sono stati fatti lievitare fino a toccare i 20 ettari grazie alla dichirazione di possesso per anni venti del signore D’Angelo Arsenio, anche lui venuto a mancare di recente. Ora alla luce di tutto questo è facile capire che questo atto è nullo perchè il demanio comunale, come ben sanno tutti, non può essere oggetto di usucapione.

Cosa ha in mente di fare?

Io mi sento di dover portare a termine questa storia e restituire ai leggittimi proprietari, e cioè gli abitanti di Camerota, questo terreno. Gli atti sono chiari e io sono abituato a mostrare le carte per dimostrare la verità.

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Guarda i documenti, gli atti e le delibere:

  1. Delibera affranco numero 48 del 1974
  2. Planimetria catastale colorata
  3. Richiesta di affranco
  4. Visura storico catastale
  5. Atto di compravendita del notaio fra Guzzo e D’Angelo

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