Camerota, sindaco e 4 politici accusati di falso e abuso d’ufficio per l’assunzione di Antonio Troccoli: procura chiude indagini

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Camerota, sindaco e 4 politici accusati di falso e abuso d’ufficio per l’assunzione di Antonio Troccoli: procura chiude indagini

Un avviso di conclusione indagine è stato notificato dalla procura della Repubblica di Vallo della Lucania al sindaco di Camerota Antonio Romano e ad altri quattro tra dipendenti comunali e amministratori, in merito a un’inchiesta su procedure amministrative ritenute «illegittime» dalla Procura vallese e inerenti la nomina dello staff del Sindaco. L’ipotesi di reato per gli indagati, che ora avranno venti giorni di tempo eventualmente per presentarsi in procura a rilasciare dichiarazioni o a produrre documenti, è di abuso d’ufficio. L’inchiesta vede in totale cinque indagati per le stesse contestazioni: si tratta di alcuni esponenti della vecchia giunta e dell’attuale amministrazione, più un dipendente comunale.

Le accuse, oltre al sindaco, riguardano anche Orlando Laino, Marco Garofalo, Domenico Ciociaro e Antonio Troccoli. In sostanza la procura, che vede schierato in questo processo il procuratore capo Giancarlo Grippo, sostiene che il sindaco avrebbe avvantaggiato Antonio Troccoli, che da capo dello staff a palazzo di città sarebbe passato a vice segretario comunale, con un trattamento economico equiparato alla categoria D6. Nell’atto riassuntivo delle indagini inviato agli indagati si legge la ricostruzione del quadro accusatorio elaborato dalla procura. Dalle carte emerge come, secondo gli inquirenti, il sindaco avrebbe «procurato intenzionalmente un ingiusto vantaggio patrimoniale ad Antonio Troccoli – sostenitore di Romano nella campagna elettorale del 7 maggio 2012 e padre di un consigliere comunale dello stesso schieramento di Romano, con il decreto del 7 maggio 2012, nominava il Troccoli responsabile dei servizi Staff e Urp in violazione dell’articolo 90 di Tuel in quanto il regolamento del Comune non prevedeva la possibilità di costituire uffici alle dirette dipendenze degli organi di governo con collaboratori esterni».

La nomina di Troccoli, padre di Ciro, consigliere comunale con delega all’Ambiente dell’attuale amministrazione, sarebbe stata fatta in modo illegittimo: «Trasformava l’incarico di responsabile di staff affidando al Troccoli compiti amministrativi, e lo nominava vice segretario comunale con trattamento economico equiparato alla categoria D6 in violazione dell’articolo 110 del Tuel», dicono i magistrati. Per la procura inoltre, concorrono nel reato anche Ciorciaro, Laino e Garofalo, questi ultimi passati tra le fila dell’opposizione. Al sindaco Romano viene contestato anche il reato di falso ideologico in atti pubblici, «per avere formato il contratto di lavoro a Troccoli per l’esercizio di funzioni di area direttiva apponendovi una data (03 luglio 2012) anteriore a quella reale». A denunciare il caso in procura e alla Corte dei conti, erano stati, diverso tempo fa, i consiglieri d’opposizione, Pierpaolo Guzzo ed Enzo Del Gaudio. Per gli indagati potrebbe esserci una richiesta di rinvio a giudizio. Sarà il gip ora a stabilire se i cinque indagati andranno a processo o se il caso sarà archiviato. Intanto hanno venti giorni di tempo per chiedere di essere sentiti dal magistrato titolare dell’indagine.

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