Erosione costiera Mingardina, Troccoli: «Chiesti 240mila euro». Scarpitta: «Uniamo i Comuni»

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Erosione costiera Mingardina, Troccoli: «Chiesti 240mila euro». Scarpitta: «Uniamo i Comuni»

Viabilità, frane, erosione costiera, smottamenti, scivolamenti a valle. I problemi attanagliano il Cilento. La natura si ribella, divora, distrugge. Gli esperti puntano il dito sugli amministratori e la scelleratezza dei cittadini. I politici si riuniscono, organizzano summit e riunioni. I telefoni sono bollenti e le scrivanie ricoperte di carte. Camerota rischia seriamente di rimanere isolata. Tre sono le strade che conducono al comune costiero cilentano. La Mingardina che ad un certo punto si fa in due: la prima parte prosegue da San Severino verso Palinuro e la spiaggia omonima, quindi Marina di Camerota; la seconda parte, invece, si spezza per dare vita alla variante panoramica del Ciglioto. La terza strada collega Lentiscosa con San Giovanni a Piro e quindi il golfo di Policastro. Il Ciglioto attualmente è chiuso, come resta chiusa anche la Mingardina in attesa dell’inizio dei lavori. Lungo la strada che conduce a Lentiscosa si sono verificate due frane: una prontamente ripristinata dalla protezione civile ‘Cilento emergenza’, mentre la seconda, di minore entità, non ha creato problemi ai collegamenti e quindi alla circolazione.

L’erosione costiera lungo la strada che collega Palinuro con Marina di Camerota diventa ogni giorno più problematica. Anche in paese le spiagge sono state divorate dal mare, come quella della Calanca ad esempio. Ma lo spiaggione del Mingardo è quello che soffre maggiormente di questo disastro ambientale. La soluzione sarebbe quella di creare a mare delle barriere per far si che le onde si infrangono contro la roccia e non arrivino in maniera così violenta sulla spiaggia. Un’altra soluzione, come suggerisce il geologo Franco Ortolani docente all’università di Napoli Federico II, sarebbe quella di liberare le valli del Mingardo dai sedimenti che non vengono più trasportati in mare e quindi sulle spiagge. «Sveglia! – ha invitato Ortolani qualche giorno dopo l’ultima mareggiata che si è abbattuta sul Mingardo. – Il Cilento presto rimarrà senza spiagge. La natura va aiutata eseguendo un trasferimento dei sedimenti fino sulle spiagge. Ripascimento a chilometri zero. Si inizi a sperimentare il restauro geoambientale duraturo ecocompatibile prima di perdere tutte le spiagge».

Sul caso, durante l’incontro sulla viabilità che si è tenuto a Licusati organizzato dall’associazione ‘Cento passi’, è intervenuto il consigliere con delega all’Ambiente Ciro Troccoli: «Abbiamo fatto richiesta di un finanziamento di 240 mila euro da destinare al problema dell’erosione costiera che sta colpendo la spiaggia del Mingardo e la strada che la costeggia – ha affermato – ora aspettiamo l’incontro con il Genio civile per decidere sul da farsi». Riguardo questo problema, ma più in generale quello della Mingardina tutta, ha preso la parola anche Mario Scarpitta, consigliere di opposizione e presidente dell’associazione ‘Tuttinsieme’: «Se l’ultima mareggiata avesse continuato con quella forza per un’altra mezza giornata, quel tratto di strada forse a quest’ora non c’era più – ha rivelato Scarpitta – Il problema Mingardina non si risolve con i fondi che hanno stanziato Provincia e Regione, bisogna fare assolutamente l’unione dei Comuni e un consiglio del Basso Cilento per la viabilità dove i sindaci di Camerota, Centola, Celle di Bulgheria e Pisciotta devono discutere di sicurezza, viabilità e sanità. Ci dobbiamo unire – conclude il consigliere di minoranza – per creare opportunità per le popolazioni ritenute da sempre le ultime di questo territorio».

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