Tre anni di lavori e un milione di euro, la Cilentana di nuovo in pericolo: crepe nell’asfalto e smottamenti

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Tre anni di lavori e un milione di euro, la Cilentana di nuovo in pericolo: crepe nell’asfalto e smottamenti

«E’ finita la pacchia». Lunedì chiude la Cilentana. Nel tratto tra Agropoli Sud e Prignano Cilento le automobili, sulla strada provinciale 430, non potranno più transitare. I sindaci del Cilento, non tutti, hanno inviato una lettera al presidente della Provincia di Salerno per chiedere la proroga dell’apertura dell’arteria: «La strada è fondamentale per il turismo – c’è scritto nella missiva recapitata a palazzo Sant’Agostino – ma non è giusto che i residenti, le persone che vivono il territorio 365 giorni all’anno, devono essere penalizzati». Su questo punto, in parte, il consigliere provinciale Imparato si è già espresso: «Chiudiamo la Cilentana il 7 settembre, non ci sono fondi per la vigilanza». Senza soldi non si cantano messe. Anche se, molti cilentani, non ci credono e chiamano «bugiardo» Imparato: «Il tratto non è sempre sorvegliato, non c’è bisogno di vigilanza h24, aprite la strada o ci aspetta un altro inverno tragico». 

Intanto la gara d’appalto per assegnare il secondo step dei lavori lungo la superstrada che attraversa tutto il comprensorio a sud di Salerno, non è stata ancora avviata. Mancano diverse firme e tanti documenti da compilare e mettere in ordine. Sono 55 le buste arrivate in prefettura, trasformata, per l’occasione, in stazione appaltante. Ma i lavori «nuovi» partiranno con dei problemi che si sono già presentati sui lavori «vecchi». Nel tratto della frana del viadotto Chiusa, infatti, dopo tre anni di lavori e più di un milione di euro spesi, l’asfalto presenta già crepe e smottamenti. Sono state posizionate delle frecce che obbligano il transito lontano dalla zona che sta per franare. Il problema era stato sottolineato dal direttore dei lavori in fase di verifica. L’ingegnere Danila D’Angelo aveva riscontrato «diffuse irregolarità planoaltimetriche e di sagoma». La strada rischia un ulteriore collasso. Il territorio, ancora una volta, potrebbe rimanere isolato con poche vie di fuga e percorsi per le ambulanze e per gli studenti sempre più pericolosi.

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