«E’ vietato entrare senza cani» nei locali commerciali di Vallo della Lucania

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«E’ vietato entrare senza cani» nei locali commerciali di Vallo della Lucania

Sono affissi alle porte d’ingresso dei locali commerciali di Vallo della Lucania i cartelli che invitano i passanti a «riflettere». Riflettere su cosa? Sul randagismo e l’abbandono dei cani. La protesta, alquanto inusuale, vede al centro gli animali che vivono in strada senza padrone. Una protesta al contrario pare, infatti chi non conosce i fatti e di passaggio attraversa il centro cittadino di Vallo della Lucania, si pone delle domande leggendo i cartelli affissi alle vetrine dei negozi. «Vietato l’accesso senza i cani», recita la scritta.

Il problema, poi, del randagismo è un’altra piaga nel Cilento tutto, che supera in dimensioni anche l’intolleranza. A Vallo della Lucania, così come ad Agropoli, a Policastro, a Sapri, e negli altri comuni del Parco Nazionale, laddove i cani non divengono innocenti vittime di avvelenamento, vengono accalappiati diventando prigionieri di canili lager e finiscono nel dimenticatoio. La campagna di sensibilizzazione prevede anche l’affissione di manifesti che sono davvero emblematici: “E se ad essere solo e affamato fossi tu?”, proprio a sottolineare la necessità per tutta la comunità di farsi carico di un problema che c’è e non si può ignorare.

«Adottare un cane, oggi, in questi tempi magri – dichiara Sonia Di Caterina che ha un tabacchino in paese ed ha subito aderito alla protesta – è un atto di coraggio. Coloro che adottano e accudiscono un cane, o anche più di uno, devono compiere ogni giorno un vero e proprio percorso ad ostacoli tra negozi e uffici che ne vietano l’accesso e la gente intollerante che, anche se il cane è il guinzaglio, li addita e li allontana. E questo non è giusto, né più tollerabile». «Dopo essere stata ripresa aspramente, per essere entrata con il mio cane in un istituto bancario di zona a fare un’operazione veloce, mi è venuta l’idea di creare un “divieto al contrario” – racconta la giornalista Emanuela Ferraro, ideatrice della campagna di sensibilizzazione – una semplice provocazione raccolta subito da tanti negozianti cinofili o semplicemente civili e comprensivi. I proprietari di cani sono, nella maggior parte dei casi, persone sensibili e accorte, amano il proprio animale e sanno cos’è il rispetto e l’educazione. Sarebbe giusto che lo stesso rispetto e la stessa educazione fossero riservati anche a loro”.

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