Servizio mensa sospeso per «tentativi di infiltrazione mafiosa», scendono in campo famiglie e opposizione

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Servizio mensa sospeso per «tentativi di infiltrazione mafiosa», scendono in campo famiglie e opposizione

«Servizio mensa sospeso per tentativi di infiltrazione mafiosa da parte della società appaltatrice del servizio». Accade a Sala Consilina, all’asilo nido San Rocco. Associazioni ed opposizione in prima linea. La scelta di sospendere il servizio, così importante per le famiglie ed i piccoli usufruitori, è stata obbligata da una sentenza. Il tribunale amministrativo regionale per il Piemonte che ha respinto il ricorso della Sistesi Srl contro il Comune di Sala Consilina, per «aver accertato che le due società (la Sistesi srl e la Puliedil srl) sono riconducibili all’unico nucleo familiare dei ‘Summa’. Si conferma quindi – si legge – la sussistenza di tentativi di infiltrazione mafiosa da parte della criminalità organizzata tendenti a condizionarne le scelte e gli indirizzi».

In merito alla vicenda della sospensione della mensa scolastica dell’asilo Nido San Rocco, interviene l’associazione ‘I nostro figli’: «Ci sorge spontanea la domanda: perché se dal 19 giugno l’amministrazione era a conoscenza di tale sospensione, non ha ritenuto opportuno intervenire tempestivamente per evitare di creare disagi alle 50 famiglie che hanno già versato nelle casse comunali la somma per acquistare il servizio mensa relativo al mese di Luglio, e che ora si vedono costrette ad affrontare un ulteriore spesa per portare i propri figli in un servizio di nido privato».

L’associazione continua il suo intervento ricordando come in passato sia stato dichiarato che il bilancio comunale del primo anno di amministrazione si sia chiuso con un avanzo: «Perché non cercare un’alternativa a queste 50 famiglie che adesso si ritrovano a fronteggiare un disagio non previsto, specialmente per chi lavora? – sottolinea l’associazione – Visto che queste famiglie hanno già pagato o pagheranno parte del servizio, come associazione proponiamo all’amministrazione, di dare per il mese di luglio in appalto ad un ristorante locale, o chi del settore, i 50 pasti. E farsi carico dell’eventuale residuo, vista la non elevata somma di differenza – aggiungendo tra l’altro – Qualora non si ha a disposizione la somma per coprire il servizio, noi ci rendiamo disponibili a mettere la differenza facendo una coletta tra i nostri associati. Non è giusto che i problemi giudiziari che hanno investito il servizio mensa ricadano sui bambini».

L’associazione infine ricorda che è già stata protocollata, nel mese di giugno, una richiesta di tavolo tecnico all’amministrazione, proprio per discutere il nuovo bando di affidamento dei servizi mensa e per cercare di avere un servizio migliore sia in termini di qualità di cibo, preferibilmente a chilometro zero sia in termini di accessibilità al servizio per la tutela dei bambini. Anche i consiglieri di minoranza scendono in campo. Erminia Pinto e Antonio Santarsiere hanno depositato un’interrogazione in cui si chiede di far chiarezza su alcuni punti poco chiari della vicenda.

Pinto e Santarsiere chiedono di sapere «quando è avvenuta la conferma del primo grado di giudizio contro la ditta appaltatrice del servizio, quando e come l’ente comune di Sala Consilina è venuto a conoscenza di tale conferma e quali imputazioni sono state confermate contro la ditta appaltatrice del servizio». «Si chiede al sindaco Cavallone perché tali circostanze hanno costretto il Comune a sospendere il servizio, – spiegano – come l’Ente ha comunicato tale interruzione alle famiglie che usufruivano del servizio e quando scadeva l’affidamento del servizio. Infine – aggiungono – sul prossimo bando per l’affidamento del servizio mensa chiediamo quando si pubblicherà il nuovo bando di gara per l’affidamento del servizio, e se il primo cittadino di Sala Consilina – concludono – non ritiene opportuno che le minoranze consiliari, associazioni e altri soggetti interessati, partecipino la stesura del testo del nuovo bando di gara».

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