Ponte sul Calore, il pm chiede tre anni per il sindaco di Aquara e altre nove persone

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Ponte sul Calore, il pm chiede tre anni per il sindaco di Aquara e altre nove persone

Il pubblico ministero del tribunale di Salerno ha formulato la richiesta per le persone imputate per la progettazione del ponte sul fiume Calore. Tre anni di reclusione per il sindaco uscente Franco Martino, per il vice Luigi Mastrantuono, per l’assessore Sandro Leagato e per un ex assessore Luigi Marino. Tre anni sono stati chiesti anche per gli altri sei, tra imprenditori e tecnici, coinvolti nella vicenda. L’avvio dei lavori risale al 2004 e Aquara doveva essere comune capofila di una serie di enti come la comunità montana Alburni e Calore e i comuni di Roccadaspide, Castelcivita e Controne.

L’accusa Il ponte doveva essere costruito sul fiume Calore in località Isca Mainardi e nello stesso intervento doveva essere messa in sicurezza la rete viaria della zona. «Il progetto – secondo l’accusa – fu affidato aggirando le norme sull’evidenza pubblica, con lo scopo di favorire il raggruppamento guidato dal professionista Michele De Rosa di Roccadaspide». Il gruppo che si aggiudicò l’incarico era formato da diverse persone e tutti sono visti dall’accusa come «istigatori e beneficiari dell’illecito». Il pubblico ministero ha chiesto i tre anni per l’accusa di falso e abuso d’ufficio. A metà giugno ci sarà la sentenza.

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