A rischio il Comando della Stazione del Corpo Forestale dello Stato di Sala Consilina. Il Condacons: “evitiamo la soppressione”

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A rischio il Comando della Stazione del Corpo Forestale dello Stato di Sala Consilina. Il Condacons: “evitiamo la soppressione”

Continua inesorabile il declino dei servizi pubblici a Sala Consilina. Dallo scorso 1 luglio non è stato rinnovato il contratto di fitto dei locali privati in cui è ubicato il Comando della Stazione del Corpo Forestale dello Stato, la cui amministrazione centrale intende trasferire personale e attrezzature presso il Comando Stazione di Padula, ubicato in un idoneo edificio di proprietà dello Stato. Questa volta non potrà intervenire il Prefetto che ha sospeso da alcuni anni lo sfratto del distaccamento dei Vigili del Fuoco di Sala Consilina dai locali privati in cui è ancora oggi è collocato. 

L’unica via immediata di uscita per evitare la soppressione del Comando Stazione di Sala Consilina è nelle mani dell’amministrazione comunale che, come è accaduto nel resto d’Italia, può chiedere alle Ferrovie Italiane dello Stato di cedere in comodato d’uso gli edifici delle stazioni di Sala Consilina e Sassano-Teggiano, ubicata nel territorio comunale salese. Ed è proprio al piano terra della stazione di Sassano-Teggiano, nei locali opportunamente ristrutturati, che possono essere collocati gli uffici della Forestale. Così facendo si assicurerebbe una vigilanza indiretta su un luogo, la stazione, oggetto di devastazione e vandalismi, pur servendo quotidianamente i viaggiatori del servizio sostitutivo con autobus di trenitalia.

Per la stazione di Sala Consilina basterebbe un sistema di video sorveglianza con una porta della sala di aspetto ad apertura  a tempo, secondo l’orario degli autobus. Ovviamente il servizio di trasporto urbano, con minibus, appaltato dal comune, dovrebbe avere corse in coincidenza con gli orari degli autobus del servizio sostitutivo, come avviene nel resto del mondo, e come non accade più, da qualche anno, nel capoluogo del Vallo Di Diano. Questi sarebbero dei segnali concreti, oltre le minacce di barricate, per dimostrare che Sala Consilina non è la “cenerentola” rispetto alle altre città, sedi di tribunali, in provincia di Salerno. 

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