Scandali alimentari, l’iniziativa di Slow Food: «Ne abbiamo le tasche RIpiene!». Ecco i locali che aderiscono

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Scandali alimentari, l’iniziativa di Slow Food: «Ne abbiamo le tasche RIpiene!». Ecco i locali che aderiscono

Dopo la carne di cavallo inserita in alcuni preparati alimentari, come le lasagne pronte della Findus e le polpette dell’Ikea, anche alcuni ragù prodotti in Italia dalla Star sono risultati positivi agli esami del Dna per la presenza di carne equina non dichiarata in etichetta. A comunicarlo è il ministero della Salute.

Alla luce di questi scandali, sei italiani su dieci hanno paura di consumare cibi contaminati dopo che negli ultimi anni si è assistito a una escalation di allarmi sanitari a tavola. Per Coldiretti «la diffidenza dei cittadini è stata alimentata dal fatto che negli ultimi tempi c’è stata in media una emergenza alimentare all’anno, dalla mucca pazza all’aviaria, dal latte cinese alla melamina a quello tedesco alla diossina, dalla mozzarella blu al batterio killer nei germogli di soia fino alla carne di cavallo nei ravioli».

Proprio per questo motivo Slow food mobilita ristoranti, da Nord a Sud dell’Italia, per dire basta agli scandali alimentari. Lo fa attraverso la campagna «Ne abbiamo le tasche Ripiene», lanciata per riaffermare la genuinità delle tradizioni nazionali. Fino al 17 marzo, infatti, nei locali che hanno aderito, si potrà degustare almeno un grande classico della cucina italiana delle paste ripiene: lasagne, timballi, ravioli, tortellini, piatti che rappresentano l’autentica proposta del territorio ma anche l’immortale cultura del pranzo domenicale delle famiglie italiane.

Ecco i locali, in Campania, e nel resto del Paese, che aderiscono all’iniziativa

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