Ispani, ancora minacce al sindaco e alla moglie: «Dimettiti entro il 12 giugno». Gli inquirenti: «Inutile la scorta»

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Ispani, ancora minacce al sindaco e alla moglie: «Dimettiti entro il 12 giugno». Gli inquirenti: «Inutile la scorta»

Ancora minacce per il sindaco di Ispani e sua moglie. Arriva l’ultimatum degli ignoti che invitano il sindaco a dimettersi entro una data stabilita nella lettera. Mercoledì mattina una donna per strada ha ritrovato due biglietti sui quali ci sono scritte frasi intimidatorie all’indirizzo del primo cittadino Edmondo Iannicelli e di sua moglie Marilinda Martino. La moglie del primo cittadino è anche consigliere di maggioranza ad Ispani.

Il fatto Sul biglietto si legge una data ben precisa entro la quale sindaco e moglie dovrebbe lasciare la poltrona del consiglio comunale: 12 giugno. Questa data per il comune del golfo di Policastro indica la vigilia della festa di Sant’Antonio, patrono del centro cilentano. Sono stati già allertati i carabinieri della locale stazione che non hanno esitato ad interrogare la persona che per prima ha raccolto i fogli in strada. E’ logico che se nessuno si fosse fermato a raccogliere i ‘pizzini’, molto probabilmente non sarebbero mai arrivati nelle mani della famiglia Iannicelli. Intanto gli inquirenti fanno sapere che «non è necessaria la scorta per il primo cittadino e la moglie» e, sempre secondo chi indaga sul caso, «gli emittenti di queste minacce potrebbero essere in disaccordo con l’operato dell’amministrazione e per questo motivo vogliono a tutti i costi le dimissioni del sindaco». Sono solo ipotesi, per il momento.

Ispani, minacce all’amministrazione: recapitata una pseudo-cartuccia

Altro episodio Nelle scorse settimane le minacce all’amministrazione comunale sono state fatte recapitare in municipio con un plico postale dentro il quale c’era anche un accendino a forma di cartuccia da caccia. Prima ancora sui muri cittadini oltre alle frasi minacciose è comparsa una stella a cinque punte. In ogni caso Iannicelli non intende presentare le dimissioni e spiega: «Io e mia moglie restiamo dove siamo perché stiamo amministrando nella legalità».

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