Palinuro, misure di protezione per il giglio di mare: chiesta recinzione

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Palinuro, misure di protezione per il giglio di mare: chiesta recinzione

Il giglio di mare è da tutelare. Per questo l’attivista del Wwf Campania, Paolo Abbate, è tornato sull’argomento e ha inviato ai vertici del Parco Nazionale del Cilento, al presidente Vincenzo De Luca, al sindaco di Centola Carmelo Stanziola e alla capitaneria di porto di Palinuro, una richiesta di rinaturazione della duna sabbiosa in località ‘Le Saline’ a Palinuro. La duna sarebbe stata gravemente compromessa in seguito all’installazione di ben tre lidi balneari. Il tutto nonostante l’assenza del nullaosta del Parco e gli esposti ben dettagliato del Wwf Campania assieme al Club Elea dell’Unesco. 

 «Ricordando innanzitutto l’importanza delle dune nella dinamica ecologica della costa – dichiara Abbate – e la loro tutela attraverso norme nazionali e internazionali, l’associazione – spiega – propone un progetto di recinzione con paletti di legno e corda di 200 metri di duna una volta ricca di vegetazione psammofila tra cui il giglio di mare. Ciò – continua l’attivista Wwf – risulta possibile dopo un sopralluogo congiunto di tecnici del Parco, Cfs e Comune di Centola lo scorso 21 aprile in cui si constatava una maggiore profondità dell’arenile, conseguenza di un ripascimento naturale, che lasciava un maggiore spazio per eventuali allestimenti di lidi balneari». 

Circa un mese fa da Abbate era stato presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania riguardo la presunta compromissione della fascia dunale, che tra l’altro farebbe parte di una spiaggia che sventola la famosa bandiera blu e che si troverebbe sotto la giurisdizione del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. In tale occasione Abbate spiegava che «ben tre lidi balneari, malgrado le numerose segnalazioni, sono stati allestiti anche quest’anno sulla duna ricca di vegetazione psammofila con giglio di mare, distruggendola in modo grave». Lo smontaggio dei lidi risulterebbe compromettere l’area protetta. «Infatti – spiegava l’attivista del Wwf – circa cento pali infissi in profondità nella sabbia sono stati lasciati sul posto, ricoperti di materiale di plastica per preservarli durante l’inverno e ritrovarli la prossima stagione balneare». Buche profonde risulterebbero presenti anche nell’area dunale, e uno strato di pietrisco «è stato sparso sul retro duna per allestire un parcheggio auto di pertinenza dei lidi». In seguito alla segnalazione i pali erano stati finalmente rimossi, ma dopo poco tempo eccoli rispuntate di nuovo, negli stessi fori dove precedentemente c’erano quelli prima dell’esposto, in corrispondenza dell’area occupata dal lido ‘Urla Mare’. Si torna, quindi, al punto di partenza e Abbate ha prontamente denunciato la misteriosa ‘ricomparsa dei pali’ nella fascia dunale. «La rinaturazione della duna compromessa – afferma Abbate – è possibile soltanto se la fascia sarà recintata, posti dei cartelli e, cosa importante, realizzato un passaggio attraverso la duna con apposita passerella di legno che conduca alla spiaggia e agli stabilimenti balneari». 

Il Wwf Campania sta recuperando con successo, con il contributo dei Comuni di Vibonati e Sapri, relitti di fasce duali ancora presenti sulle spiagge del Golfo di Policastro. «Tutto ciò – aggiunge in conclusione Abbate – è possibile solo se c’è da parte dei Comuni una volontà politica che abbia come obiettivo la tutela della natura nel proprio territorio». 

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