Cilento e Vallo di Diano, Coldiretti: «Le istituzioni intervengano su gravi danni cinghiali»

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Cilento e Vallo di Diano, Coldiretti: «Le istituzioni intervengano su gravi danni cinghiali»

«Servono azioni decise da parte delle istituzioni per fermare i danni causati dai cinghiali. Il problema è ormai insostenibile per gli agricoltori del territorio salernitano, con le coltivazioni spesso azzerate dalle incursioni degli animali selvatici». L’allarme è del presidente di Coldiretti Salerno, Pietro Caggiano: «In provincia di Salerno il conto dei danni non è nemmeno quantificabile – avverte – e le misure attivate fino ad oggi per fronteggiare l’emergenza non sono sufficienti».

«Il problema è ormai insostenibile per gli agricoltori del territorio salernitano, con le coltivazioni spesso azzerate dalle incursioni degli animali selvatici che soprattutto nelle aree del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano si moltiplicano indisturbati».

«In provincia di Salerno il conto dei danni non è nemmeno quantificabile – continua Caggiano – non si confondano le 88 richieste di risarcimento del 2011 con i danni reali, diretti ed indiretti, sostenuti dalle imprese, ben maggiori anche se non tutti oggetto di richiesta di indennizzo. Le misure attivate fino ad oggi per fronteggiare questa emergenza non sono sufficienti. A nostro avviso serve un’azione coordinata di Provincia ed ente Parco ed è per questo motivo che chiederemo l’istituzione di tavolo tecnico che si occupi del problema».

«È inaudito che ancora oggi gli agricoltori continuino ad avere campi devastati e coltivazioni distrutte – dichiara Francesco Scorziello, segretario di zona della Coldiretti Roccadaspide – solo nel 2012 contiamo a causa dei cinghiali danni alle aziende agricole per oltre 200mila euro, senza considerare le spese per rimettere in sesto recinzioni, le risorse per scacciare questi animali, le semine ricomprate più volte. Sollecitiamo un incontro tecnico all’Ente Parco per adeguare gli indennizzi e per mettere in campo un’efficace attività di prevenzione affinché le aziende possano lavorare senza rischi».

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