Vallo della Lucania, dipendenti Corisa/4 sul piede di guerra:«Nel 2012 pagate solo due mensilità»

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Vallo della Lucania, dipendenti Corisa/4 sul piede di guerra:«Nel 2012 pagate solo due mensilità»

Continua la protesta dei lavoratori del consorzio smaltimento riufiuiti Salerno/4. Gli operai continuano a rivendicare le spettanze arretrate dopo che nella giornata di venerdì hanno bloccato il traffico per un’intera mattinata in segno di protesta. I dipendenti, che dal mese di luglio si sono distaccati dalla società Yele spa, sono riusciti ad avere almeno quattro mesi di stipendi arretrati. Gli impiegati sono rimasti sempre al servizio del Consorzio anche percependo solo due mensilità nell’anno 2012. «E’ una vergogna – spiegano gli impiegati che si sono uniti nella lotta iniziata qualche tempo fa dagli operai – perché ci hanno illuso, maltrattato e hanno calpestato la nostra dignità».

I problemi però non finiscono qui perché i 62 dipendenti del Corisa/4 si trovano ora di fronte a un bivio: chi deve pagare il mese di gennaio? Alla domanda ancora non è pervenuta alcuna risposta né da parte dei vertici consortili né di quelli della consociata poiché la vertenza è molto intrigata visto che gli operai sono stati impiegati fino al termine dello scorso anno alle dipendenze della Yele spa, ma anche se non ufficialmente, lo continuano ad essere a tutt’oggi. Una matassa difficile da districare così come quella relativa all’impianto di Casal Velino. «Nessun investimento – spiegano gli operai – è stato fatto in questi anni per rendere più produttivo l’impianto. Ancora oggi lavoriamo manualmente e quindi, nonostante siamo l’unico impianto regionale ancora pubblico, non riusciamo a competere con quelli ultratecnologici, Diciamo che siamo abbastanza obsoleti visto che il tutto è stato progettato 1996 e concluso nel 2001». Da allora nessuna miglioria è stata apportata e così non si sa che fine abbiano fatto quei 600mila euro promessi dalla Regione: «Inoltre manca la manutenzione ordinaria – concludono gli operai – e questo porta a dover espletare la propria attività lavorativa in un ambiente poco pulito e che non rispetta i parametri igienici previsti dalla legge».

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