FareAmbiente annuncia: «Il Cilento è a rischio spopolamento», Sacco e Castel San Lorenzo i dati più preoccupanti

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FareAmbiente annuncia: «Il Cilento è a rischio spopolamento», Sacco e Castel San Lorenzo i dati più preoccupanti

«Il Cilento a rischio spopolamento» è questo il grido d’allarme lanciato da Vincenzo Pepe, presidente di FareAmbiente Salerno.

Pepe trae la sua conclusione da una dettagliata analisi demografica elaborata dal Gal Cilento Regeneratio, fatta in 38 comuni del comprensorio in un arco temporale che va dal 2001 al 2010.

Risultato: nel 63% dei casi il trend è negativo.

Comuni in declino Questi i comuni nei quali si registra il dato più preoccupante: Campora, Cannalonga, Castel San Lorenzo, Cicerale, Felitto, Gioi, Laurino, Lustra, Magliano Vetere, Monteforte, Orria, Perdifumo, Perito, Piaggine, Pollica, Rutino, Sacco, San Mauro, Serramezzana, Sessa Cilento, Stella Cilento, Stio, Valle dell’Angelo.

Da sottolineare, in particolare i casi di Castel San Lorenzo passato da 3mila a 2700, un calo del 10% e Sacco che ha fatto registrare un -17%: da 700 a 580 abitanti.

Il fenomeno, anche se caratteristico delle aree più interne del Cilento si sta diffondendo, oramai a macchia d’olio in tutto il comprensorio interessando, così, anche le aree della costa.

Pollica, in particolare vede dal 2006 al 2010 il numero dei suoi abitanti passare da 2547 a 2460 dal 2006 al 2010.

Isole felici Non solo dati negativi, però, si registrano alcune ‘isole felici’ dove il trend risulta positivo con dati in netta crescita, è il caso, infatti, di Moio della Civitella: 1821 abitanti nel 2001, nel 2010 erano 1927 e Novi Velia: 2043 abitanti nel 2001, 2263 abitanti nel 2010.

I comuni ben collegati sono quelli che fanno registrare i dati più significativi, quasi a sottolineare ulteriormente che proprio la mancanza di infrastutture adeguate e dignitosi collegamenti siano la causa del ‘fuggi fuggi’ generale: Laureana Cilento passa dai 1092 abitanti del 2001 ai 1185 del 2010, Torchiara dai 1523 del 2001 ai 1808 del 2010, Prignano Cilento dagli 827 del 2001 ai 975 del 2010.

«I territori dell’entroterra cilentano si stanno desertificando anno dopo anno dal punto di vista delle risorse umane – dichiara Vincenzo Pepe – se non si agisce subito ed in modo efficace, entro al massimo mezzo secolo, la maggior parte dei paesi sarà disabitata.

Il crollo demografico è dovuto non solo al fisiologico abbandono ma, anche ad una concezione fondamentalista dell’ambiente – continua il presidente di FareAmbiente – In alcune aree protette, infatti, si tende a privilegiare la tutela della flora e della fauna a palese discapito della presenza umana: in pratica, meglio gli animali e le piante che gli uomini distruttori».

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