Strage a Genova, morto Francesco Cetrola. Parroco: «Ero con lui alle prime prove per entrare in marina»

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Strage a Genova, morto Francesco Cetrola. Parroco: «Ero con lui alle prime prove per entrare in marina»

«Conoscevo Francesco dal 1988, da giovanissimo. Lo accompagnai ad Ancona, quando doveva fare le prime prove per entrare in marina». Il parroco di Santa Marina, don Antonino, racconta così, al giornale del Cilento, il suo amico Francesco, il maresciallo della guardia costiera morto nella tragedia al porto di Genova.

Sono parole commosse quelle del parroco del comune del golfo di Policastro. «Per un po’ ci siamo persi di vista, lui è partito, io sono stato parroco in un altro comune, a Caselle in Pittari. E da poco sono ritornato qui. Non pensavamo di vivere una tragedia così grande». «Conoscevo bene lui ed ero molto amico di Donato, il papà, che ho assistito negli ultimi momenti della sua vita – continua don Antonino – Alla sua famiglia mi lega un rapporto di amicizia profonda. Ho anche cresimato Vincenzo, il fratello».

Il recupero dell’ottava vittima Il corpo del 37enne di Santa Marina è stato individuato intorno alle 19 di venerdì. Fonti vicine alla famiglia avevano confermato il riconoscimento del cadavere del militare già intorno alle 23. Ma la conferma ufficiale è arrivata solo dopo mezzora. Il corpo è stato identificato grazie alla divisa, conservata – dicono i soccorritori, i sommozzatori dei vigili del fuoco – in buone condizioni. Ora manca all’appello solo il sargente Gianni Jacoviello. Francesco Cetrola è stato individuato dai sommozzatorinella cabina dell’ascensore della Jolly Nero. Era sotto le macerie della torre pilota precipitata in mare. E’ stata tagliata parte della struttura metallica della torre per permettere l’avvicinamento alla zona. I  palombari hanno lavorato più di tre ore per estrarre la salma recuperata, poi, alle 22.16.

La comunità di Santa Marina è ancora sotto shock per l’accaduto. «L’intero paese è addolorato per questa perdita. Sono stati momenti di grande partecipazione. Tutti hanno pregato e sperato fino all’ultimo. Abbiamo organizzato una fiaccolata di preghiera per Francesco. In questi momenti di grande sofferenza – ha concluso don Antonino – è importante trovare l’unità e lo spirito cristiano. Tutta la comunità di Santa Marina e i tantissimi paesi limitrofi hanno partecipato al dolore della famiglia Cetrola. Un dolore per tutti noi».

Funerali di Stato Romanina, la madre del giovane maresciallo, è a Genova da martedì notte. Ha sperato e pregato. Ora aspetta di rivedere per l’ultima volta il suo Francesco. Come lei, anche la famiglia di Gianni Iacovielli, il sargente della Spezia, disperso da martedì nelle acque del porto di Genova. Lunedi pomeriggio, per le vittime dell’incidente avvenuto al molo Giano, dovrebbero esserci i funerali di Stato. Otto i corpi recuperati dalle macerie della torre della capitaneria crollata dopo l’impatto con la porta container Jolly Nero. I soccorritori sperano di trovare entro lunedì anche l’ultimo disperso.

Tra le vittime, oltre a Francesco Cetrola, c’è Daniele Fratantonio, guardia costiera di 30 anni di Rapallo, il sottufficiale Davide Morella, 33 anni di Bisceglie, militare della Capitaneria di porto di Genova, Michele Rabazza, 41 anni di Livorno, del corpo piloti di Genova, sposato e padre di due bambini, Sergio Basso, 50 anni, genovese dipendente della Rimorchiatori Riuniti dove aveva le funzioni di ‘torrista’, Marco De Candusso, 35 anni, ex comandante del porto di Lavagna, sposato e padre di un figlio di 13 anni, Giuseppe Tusa, il sottocapo di seconda classe, 30enne originario di Milazzo e Maurizio Potenza, 56 anni, telefonista.

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