Tre anni senza Crescenzo, il ragazzo morto al ‘Ciclope’ nella notte di San Lorenzo

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Tre anni senza Crescenzo, il ragazzo morto al ‘Ciclope’ nella notte di San Lorenzo

Mamma Anna e papà Antonio non si danno pace. Sono tre anni che il destino, tragico e beffardo, gli ha strappato la stella più bella che possedevano proprio nella notte di San Lorenzo. Era il 10 agosto del 2015. Crescenzo Della Ragione, all’epoca 27enne, originario di Mugnano di Napoli, venne travolto da una frana mentre sostava all’ingresso della discoteca ‘Il Ciclope’ di Marina di Camerota. Scoppiò l’inferno. Un via vai di ragazzi, poi le sirene dei carabinieri e delle ambulanze. Soccorsi inutili. Indagini difficili. Il masso che ha ucciso il ragazzo sparì subito dopo il dramma. 

Per la morte di Crescenzo, «vittima sacrificale di una tragedia annunciata», il 7 febbraio scorso, il sostituto procuratore di Vallo della Lucania, chiese il processo per sette degli indagati. Per gli altri tre imputati, invece, vennero prosciolti per il «non luogo a procedere». Successivamente, a marzo, il giudice per le udienze preliminari, Sergio Marotta, emanò il verdetto. Antonio Troccoli, Antonio Romano e Domenico Bortone, ex sindaci di Camerota, sono stati prosciolti. Per loro niente processo. Stessa decisione per i due comandanti dei vigili urbani (Antonio Ciociano e Donato Salvato), per il Sovrintendente Giovanniantonio Cammarano e i due tecnici Antonio Gravina e Gennaro D’Addio. Erano tutti accusati di omicidio colposo.

A processo ci va solo Raffaele Sacco (conosciuto da tutti come Lello), titolare del Ciclope, uno dei locali tra i più in voga del by night del Sud Italia. Condannato, invece, a 18 mesi, Antonio Campanile, responsabile della squadra di buttafuori che aveva chiesto, tramite il suo avvocato, rito abbreviato. L’uomo, di Napoli, era accusato di favoreggiamento. Secondo gli inquirenti, infatti, «avrebbe fatto sparire il masso che travolse e uccise Crescenzo».

Intanto la «grotta della musica» resta sotto sequestro. La movida di Marina di Camerota e Palinuro ha subito un brutto colpo. Dalla spiaggia di fronte, al Ciclope Beach, dove quella notte di tre anni fa tutto ebbe inizio, continuano gli aperitivi nei pomeriggi di agosto. Alle spalle la caverna, che ha ospitato centinaia di migliaia di giovani da tutta Italia, dorme. Un silenzio assordante e un mazzo di fiori che ricorda Crescenzo.

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