Chiesti 22 licenziamenti per gli ospedali di Vallo della Lucania, Agropoli, Sapri e Sant’Arsenio

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Chiesti 22 licenziamenti per gli ospedali di Vallo della Lucania, Agropoli, Sapri e Sant’Arsenio

I dipendenti dei servizi mensa degli ospedali del Cilento e Vallo di diano traballano. La richiesta di licenziamento è stata avanzata dalla società che gestisce il servizio della mensa nei presidi di Sapri, Vallo della Lucania, Sant’Arsenio e al Psaut di Agropoli. Alla ‘Dussmann service’ è stato appena rinnovato il contratto per la gestione delle mense che era scaduto il 31 dicembre, ma la società ha deciso, per il nuovo anno, di tagliare i costi di gestione e quindi il personale. Lo ha reso noto l’addetto stampa che l’8 gennaio ha inviato una lettera ai sindacati per «l’attivazione procedura di riduzione del personale a causa del significativo e progressivo ridimensionamento dell’attività di produzione per il quale l’ente appaltante non manifesta, ad oggi, la prospettiva di ristabilire il regime di produzione pregresso, con un conseguente drastico calo delle attività lavorative e contestuale forte ridimensionamento del fatturato». Secondo i vertici della ‘Dussman service’ questa situazione sarebbe nata perchè ci sarebbero stati dei problemi nei pagamenti e, soprattutto, con il mancato accordo dei sindacati in merito al reintegro dei tre lavoratori impiegati presso l’ospedale di Agropoli che prevedeva la cassa integrazione in deroga per tutti gli addetti dei plessi dell’ex Asl Salerno 3.

Le parole scritte nella missiva non sono andate giù ai sindacalisti salernitani che alla fine dell’anno avevano già interrotto le trattative con l’azienda in merito al reintegro dei tre lavoratori impiegati presso l’ospedale agropolese. «Tutto questo è un ricatto», ha infatti affermato Remo Criscuolo della Fisascat Cisl che, insieme ai colleghi Antonio Grieco della Filcams Cgil e Lina Nomade della Uiltucs Uil, segue la vertenza sin dal primo giorno. «Continuiamo a ribadire che non ci sono i dati dell’Asl che avallano le parole della Dussmann e poi, la richiesta della procedura di licenziamento collettivo è soltanto una ripicca per quello che è accaduto in merito alla storia di Agropoli. Noi continueremo a combattere e non ci fermeranno». A queste dichiarazioni si aggiungono quelle della segreteria confederale del sindacato provinciale della Cisl, guidata da Matteo Buono. «Continueremo a tutelare gli interessi di tutti gli addetti – ha detto il segretario generale – e ci attiveremo in ogni sede affinché prevalga la verità. Questi giochi di potere non possono essere pagati da gente che svolge quotidianamente, e in maniera onesta, il proprio lavoro».

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