Morte Priebke, Iannone su Facebook: «Che Guevara peggiore di Priebke». Intanto spunta Centola per i funerali

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Morte Priebke, Iannone su Facebook: «Che Guevara peggiore di Priebke». Intanto spunta Centola per i funerali

E’ polemica all’indomani della morte del boia delle Ardeatine Erich Priebke deceduto a Roma alla veneranda età di cento anni (compiuti il 29 luglio). A scatenare la bagarre mediatica due post pubblicati sul social Facebook dal presidente della Provincia Antonio Iannone che pone, in un certo senso, a confronto il Che (Ernesto Che Guevara) con Erich Priebke.

«Che Guevara – questo il post ‘incriminato’ –  è stato un macellaio peggiore di Priebke nei primi anni del regime di Fidel Castro a Cuba. Nessuna volontà – continua Iannone – di elogiare o difendere Priebke ma dopo aver visto un documentario su Che Guevara in cui si evidenziava che per la storia si è trattato di un macellaio anche peggiore negli anni tra il 1959 e il 1965, non posso non pensare che Priebke non è stato l’unico mostro del novecento». La morte del ‘mostro’ delle Ardeatine, quindi, fa discutere e, i numerosi post, sui social ne danno ampia testimonianza. Ma non solo, a infiammare gli animi c’è anche il papabile luogo dei funerali del nazista. Al riguardo è ancora Iannone ad accendere la miccia: «Priebke è stato un boia ma leggere tante parole di giubilo per la sua morte è veramente uno scempio. Una cosa – continua – è il risentimento dei familiari delle Fosse Ardeatine, un’altra sono i vendicatori dell’ideologia avversa che dovrebbero avere più memoria dei propri mostri».

Intanto, come detto, si discute sul luogo dei finerali. Dopo il deciso no della Curia è Aniello D’angelo, fondatore della chiesa Cristiana Ecumenica di Centola a offrirsi quale celebrante. D’angelo è già noto alle cronache per aver benedetto il primo ‘patto d’amore’ a una coppia gay, adesso torna alla ribalta per voler celebrare i funerali del boia delle Ardeatine. «Comprendo il rischio che la gerarchia cattolica corre – dichiara D’Angelo – ma credo che una tale decisione sia in contraddizione con gli insegnamenti di Gesù Cristo».

Il mostro delle Fosse Ardeatine Erich Priebke nasce a Hennigsdorf il 29 luglio 1913. Fu capitano delle SS durante la seconda guerra mondiale in Italia e condannato all’ergastolo per aver partecipato alla pianificazione e alla realizzazione dell’eccidio delle Fosse Ardeatine in cui 335 civili e militari furono fucilati. Fu parte attiva nel partito Nazionalsocialista dei Lavoratori Tedeschi da quando aveva 20 anni. Dopo l’armistizio e fino al mese di maggio 1944 opera a Roma sotto il comando di Herbert Kappler. Nel corso della seconda guerra mondiale soggiornò in Italia, dove insieme ad altri militari tedeschi partecipò al coordinamento delle tattiche e delle strategie che il Terzo Reich avrebbe dovuto adottare nella penisola. Dopo la fine della guerra fuggì da un campo di prigionia vicino a Rimini e si rifugiò in Argentina. Venne estradato in Italia nel 1995 e nel 1998 condannato all’ergastolo, ma vista l’età avanzata fu mandato ai domiciliari. Nel 2009 ha ottenuto il permesso di uscire di casa.

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