Petizione popolare: “Non c’è futuro se il fiume Calore è in secca”

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Petizione popolare: “Non c’è futuro se il fiume Calore è in secca”

Una petizione per porre fine al prelievo della risorsa idrica senza garantire il deflusso naturale minimo, con conseguente possibilità di disastro ambientale (prosciugamento della falda, danni a flora e fauna, danni alla popolazione).

Di seguito la petizione:

-al Presidente della Repubblica.

-al Ministro dell’Ambiente,

-al Presidente della Regione Campania,

-al Presidente della Provincia di Salerno,

-al Presidente del Parco del Cilento,

-al Presidente del Consorzio Acquedotto Calore Lucano,

-al Sindaco del Comune di Piaggine,

-al Sindaco del Comune di Valle dell’Angelo,

-al Sindaco del Comune di Laurino,

-al Sindaco del Comune di Campora,

-al Sindaco del Comune di Magliano Vetere,

-al Sindaco del Comune di Felitto,

-al Sindaco del Comune di Castel San Lorenzo,

 

                                                PETIZIONE POPOLARE

                               “non c’è futuro se il fiume Calore è in secca“

“La seguente petizione ha l’obiettivo di restituire il Deflusso Minimo Vitale al fiume Calore Lucano con sorgente nel territorio del Comune di Piaggine (SA).

Premesso :

–                  che il fiume Calore si trova in pieno Parco Nazionale del Cilento ed è tutelato a diversi livelli sia comunale che sovracomunale, costituendo un ecosistema di notevole pregio ambientale oltre che fonte di richiamo turistico per le sue bellezze naturalistiche e paesaggistiche come le Gole che partono da Felitto attraversando Laurino, Valle dell’Angelo e Piaggine ed arrivano alle sorgenti;

–                  che con questa petizione si vuole mettere la parola FINE all’indiscriminata captazione delle acque sorgive che alimentano il corso d’acqua denominato Fiume Calore Lucano;

–                  che la captazione è utilizzata a scopo potabile (e non solo) dai comuni costituenti il Consorzio Acquedotto Calore Lucano con sede in Agropoli (SA) e precisamente: Agropoli, Castel San Lorenzo, Cicerale, Felitto , Giungano, Laurino, Magliano Vetere, Piaggine, Roscigno e Valle dell’Angelo;

–                  che in virtù di un prelievo esagerato, sovradimensionato nel calcolo degli effettivi fabbisogni, vengono captati oltre 80 l/sec. e ne vengono distribuiti ai comuni  solo 46,43 l/sec. con notevole spreco ed abuso della risorsa idrica;

–                  che per tutto il periodo estivo nel corso del fiume non vi è traccia di acqua in quanto captata alla sorgente in quantità superiori al consentito per legge;

–                  che  è totalmente disatteso l’art. 12 bis del R.D. del 1933 n° 1775 cosi come modificato dal D.Lgs n° 152/2006 dove si prescrive l’obbligo del Deflusso Minimo Vitale ad ogni opera che avesse ad oggetto la derivazione da corsi d’acqua;

–                  che l’obiettivo è legittimo ed improrogabile in quanto il mancato Deflusso Minimo Vitale sta producendo danni irreparabili sia agli allevatori che coltivatori oltre che alla Flora e Fauna fluviale , elementi questi di grande pregio ambientale e pilastri fondanti della tanto sbandierata “Biodiversità ” del parco Cilento (patrimonio Unesco, Riserva di Biosfera, Geoparco mondiale, Sito di Interesse Comunitario, Zona a Protezione Speciale etc.);

–                  che stante la situazione attuale, le popolazioni dei paesi direttamente interessati quali Piaggine, Valle dell’Angelo, Campora, Laurino, Magliano Vetere, Felitto e Castel San Lorenzo hanno subito e continuano a subire notevoli danni ambientali oltre che forti ricadute di presenze turistiche in tutto il comprensorio dell’alta Valle del Calore;

                          tutto ciò premesso

con la presente petizione si fa istanza di sensibilizzazione alle Autorità in indirizzo, affinchè venga fatto rispettare l’art. 12 bis del R.D. n° 1775 del 1933 e si prodighino, ciascuna per le proprie competenze, a ripristinare lo stato di diritto violato in dispregio alle leggi vigenti e si renda giustizia, anche se con notevole ritardo, del sopruso subito da tutte le comunità locali interessate nella loro qualità di appartenenza al Patrimonio Mondiale Unesco che cosi recita: Il Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano è il magnifico risultato dell’opera combinata della natura e dell’uomo. Situato sulla costa al centro del mare Mediterraneo, ne è sintesi perfetta nella convivenza tra natura e cultura, luogo di scambio e di contaminazione. E’ oggi un paesaggio vivente che mantiene un ruolo attivo nella società contemporanea ma conserva i caratteri tradizionali che lo hanno generato, nell’organizzazione del territorio, la trama dei percorsi, la struttura delle coltivazioni e il sistema degli insediamenti. Il Cilento realizza l’incontro tra mare e montagna, Atlantico e Oriente, culture nordiche e africane, fonde popoli e civiltà e ne conserva le tracce evidenti nei suoi caratteri distintivi: l’archeologia, la natura, le tradizioni”.

                                                                                              Il promotore

                                                                                 Dott. Ing. Di Perna Pasquale

                                                                Via Castelluccio n. 1, 84065 PIAGGINE (SA)

                                                                                              Cell. 329-5615673

 

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