Aereo da Addis Abeba per Roma, dirottato a Ginevra: due cilentani tra 139 italiani: «Tanta paura ecco cosa ci è successo»

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Aereo da Addis Abeba per Roma, dirottato a Ginevra: due cilentani tra 139 italiani: «Tanta paura ecco cosa ci è successo»

I video hanno fatto presto il giro del mondo e il «pirata dell’aria» è in manette. Il Boeing ha sorvolato più volte la città e per poi atterrare all’aeroporto. Ethiopian airlines scrive in un comunicato che il velivolo «è stato costretto» ad atterrare a Ginevra invece che a Roma. L’atterraggio è stato «buono» e tutti i passeggeri e l’equipaggio – in totale 193 persone – sono illesi. A bordo del velivolo c’erano anche due cilentani.

Un aereo della Ethiopian Airlines decollato da Addis Abeba e diretto a Roma è stato dirottato dal copilota ed è atterrato all’areoporto di Ginevra in Svizzera. Hailemedehin Abera Tagegn è un uomo di 31 anni che vive in Etiopia e lavora per questa compagnia aerea da cinque anni circa. E’ stato lui ad impadronirsi dell’areo e a compiere le manovre per dirottare il mezzo. Ha aspettato che il pilota andasse in bagno e si è chiuso nella cabina comando. Una volta dentro si è impossessato dei controlli e ha cambiato la rotta dirigendo l’aereo verso la Svizzera. Secondo le prime indiscrezioni pare che l’uomo avrebbe contattato la torre di controllo elvetica chiedendo un atterraggio d’emergenza per fare rifornimento di carburante. Il copilota etiope ha però anticipato agli svizzeri una richiest d’asilo perchè, avrebbe detto, si «sentiva minacciato» nel suo paese d’origine. Il dirottamento è avvenuto nello spazio aereo egiziano. Dopo l’atterraggio l’uomo è stato arrestato.

A bordo dell’aereo anche due cilentani che hanno vissuto ogni attimo della vicenda in prima persona. Si tratta dell’ingegnere Luigi Rispoli, presidente del Consac gestione idriche, che stava rientrando in Italia da un viaggio di lavoro con la moglie e il professore Antonio La Gloria, ex sindaco di Vallo della Lucania. Fortunatamente solo tanto spavento fra i passeggeri. «Ho avuto paura, ma sto bene così come gli altri connazionali che viaggiavano in aereo», ha dichiarato Rispoli a telefono con il giornale del Cilento. L’ingegnere alle 21 di lunedì è in viaggio da Roma per raggiungere il Cilento. Luigi Rispoli ha raccontato gli attimi vissuti a bordo del boing. Attimi concitati, di terrore. «Stiamo tutti bene perchè poi la cosa per fortuna è finita bene. Qui a Ginevra un’assistenza eccezionale soprattutto da parte del console italiano. E’ stata un’esperienza molto dura – rivela l’ingegnere – la cosa strana è stata che a un certo punto abbiamo sentito delle grida e ci siamo visti piovere addosso le maschere dell’ossigeno, in un primo momento abbiamo pensato ad un problema ai motori, poi c’è stata una mezz’ora di silenzio, ma vedevamo che l’aereo proseguiva regolarmente e ci siamo un poco rasserenati». Poi la voce del comandante: «Dopo quattro ore ha parlato il comandante – racconta ancora – che era un italiano e ci ha informati dicendo ciò che era successo». «Ad un certo punto pensavamo fossimo arrivati a Roma – aggiunge – ma abbiamo acceso i telefonini e ci siamo accorti che eravamo atterrati in Svizzera. Qui abbiamo visto il copilota etiope che si è calato con una corda dalla cabina di comando e si è consegnato alla polizia». «A questo punto – conclude il passeggero – le teste di cuoio sono salite a bordo del boing e ci hanno fatto scendere ad uno ad uno ma non senza controllarci i documenti e i bagagli. Ora sto bene, ma ricorderò quegli attimi per tutta la vita».

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