Blitz antidroga ad Agropoli, emergono particolari: «Boss “Ricotta” riciclava denaro in negozi e prestiti»

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Blitz antidroga ad Agropoli, emergono particolari: «Boss “Ricotta” riciclava denaro in negozi e prestiti»

Emergono nuovi particolari dal bltiz antidroga effettuato dai carabinieri di Agropoli insieme alle unità cinofile di Pontecagnano nella giornata di martedì. Dodici ordinanze di custodia cautelare sono state emesse per l’ipotesi di reato di detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti in concorso. I carabinieri hanno eseguito oltre cinquanta perquisizioni domiciliari sequestrando tre chili di hashish e dieci grammi di coca. A capo della cricca, secondo gli inquirenti, c’è Alessandro Romano.

Denaro riciclato «Alessandro Romano, detto “Ricotta”, riciclava nel suo negozio di articoli sportivi in via Piave i soldi guadagnati con lo spaccio». E’ quanto si legge dalle 146 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare del Gip Carla Di Filippo. Sfogliando c’è scritto che «almeno in un’occasione Romano prestava i soldi per riciclarli». Dalle intercettazioni telefoniche si deduce la posizione di Romano e si capisce il suo ruolo centrale. «Infatti a Romano alcune persone devono dei soldi». Sono due per l’esattezza e Romano propone loro, telefonicamente, di svaligiare la casa di un altro indagato, Giuseppe Carillo. Romano a telefono riferisce che «a casa di Carillo ci dovrebbero essere 20mila euro in contanti». I due debitori accettano la proposta fissata per la notte dell’otto giugno, ma il furto salta perchè «qualcuno si sarebbe accorto della loro presenza».

«I giovani ci cantano» La droga da Scampia inizia ad arrivare ad Agropoli in quantità troppo grandi durante l’ultimo periodo. Romano e la banda tentano di smistarla velocemente. I giovani acquistano spesso e poco. La banda è in cerca di acquirenti più grandi anche perchè «c’è il rischio che i giovani cantano tutto alle guardie». Gli indagati mirano a spostare la droga verso il centro-nord. Mirano ai compratori adulti, più affidabili e convenienti. Grimaldi chiede ad Alessio Cuoco, detto “u’salernitano”, di aiutarlo a piazzare la cocaina. Cuoco si offre di andare a Salerno e vendere la polvere bianca in ambienti da lui conosciuti. In un’intercettazione ambientale emerge anche la possibilità di organizzare viaggi verso Riccione per spacciare ingenti quantità velocemente. Toccherà comunque al Gip stabilire la posizione di ognugno degli indagati e i ruoli che svolgevano all’interno della ‘cricca’.

Davanti al Gip Partiranno venerdì mattina gli interrogatori di garanzia. Il primo che sarà sentito dal Gip sarà colui che è ritenuto la “mente” dell’organizzazione, Alessandro Romano 28 anni, per il quale è stata applicata la misura cautelare in carcere. Romano, difeso dall’avvocato Pierluigi Spadafora, comparirà davanti al Gip del Tribunale di Vallo della Lucania. Poi toccherà agli altri indagati per i quali non è stata ancora fissata la data dell’interrogatorio sottoposti agli arresti domiciliari: Chiara Donnabella fidanzata di Romano; Andrea Grimaldi 26 anni; Bruno e Sergio Marotta, Tonino Buccino (difesi dall’avvocato Giovanni Oricchio); Rosario Russo; Alessio Graziano Cuoco; Giuseppe Carillo; Gerardo Manzo. Saranno sentiti nei prossimi giorni gli indagati sottoposti all’obbligo di dimora: Vera Federica Donnabella (fidanzata di Andrea Grimaldi): Tonino Buccio (difeso dall’avvocato Giovanni Oricchio); Giovanni Barra. E, infine, Marco Giuliano sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria le cui dichiarazioni hanno dato il via all’inchiesta.

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