Tribunale Sala Consilina, presidente ordine avvocati: «Non ho protestato perchè la sorte era segnata»

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Tribunale Sala Consilina, presidente ordine avvocati: «Non ho protestato perchè la sorte era segnata»

«Le battaglie si possono vincere, o perdere, l’importante è impegnarsi al massimo per ottenere il risultato. E’ quello che abbiamo fatto, ma purtroppo è andata male». E’ quanto ha dichiarato Michele Marcone, presidente dell’ordine degli avvocati di Sala Consilina, in merito all’accorpamento del foro salese con quello lucano. «Si è scritto e detto di tutto su di me e sull’ordine degli avvocati – sottolinea – ma di certo non è per nostre colpe che il nostro presidio di giustizia è stato accorpato a quello di Lagonegro. Non ho partecipato alle manifestazioni di protesta degli ultimi giorni – aggiunge Marcone – perché la sorte del tribunale era ormai segnata e non si poteva far nulla per evitarla».

Le chiavi sono state consegnate ieri, martedì, nelle mani dei responsabili del palazzo di giustizia di Lagonegro. Nel pomeriggio alcuni addetti, nonostante le proteste di cittadini e avvocati, hanno iniziato il trasloco di plichi, faldoni e documenti dal tribunale del Vallo di Diano a quello della Basilicata. I manifestanti hanno disteso davanti l’ingresso una bandiera italiana affermando a gran voce: «Se entrate dentro dovete calpestare il tricolore come state facendo con la giustizia». Intanto nel piazzale antistante il portone principale, gli avvocati hanno dato vita ad una forma goliardica di protesta intonando l’inno di Mameli.

L’accordo tra l’avvocatura salese e quella di Lagonegro è stato stretto circa un anno e mezzo fa. E, proprio a proposito dell’argomento, il presidente dell’ordine conclude l’intervista affermando: «Quanto successo non ha riguardato soltanto gli avvocati, ma anche amministratori e politici. Eravamo convinti che avremmo avuto la meglio sui lucani. Ci siamo sbagliati».

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