Maxi operazione antifrode nel Vallo di Diano, quattro società coinvolte: sequestrati immobili e denaro. Tre denunciati

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Maxi operazione antifrode nel Vallo di Diano, quattro società coinvolte: sequestrati immobili e denaro. Tre denunciati

La frode fiscale si aggira intorno al valore di 18 milioni e 700mila euro. Tre persone sono state denunciate alla procura della Repubblica di Sala Consilina. Questo è il bilancio generale dell’operazione condotta dalla guardia di finanza di Sala Consilina nell’ambito dei servizi di polizia economico-finanziaria per la repressione delle frodi fiscali e l’aggressione ai patrimoni illecitamente costituiti, che ha visto coinvolte quattro società di capitali, operanti nel Vallo di Diano nel settore del commercio all’ingrosso di generi alimentari.

Il metodo utilizzato Secondo quanto riportato dalla forze dell’ordine è stato accertato un particolare meccanismo di frode a carico dei tre imprenditori denunciati, uno di Atena Lucana e due dell’agro nocerino-sarnese. I tre, secondo gli inquirenti, avrebbero nascosto al fisco attraverso questo meccanismo la maggior parte dei soldi ricavati negli anni 2008 e 2009. Gli uomini, secondo chi indaga, avrebbero presentato dichiarazioni dei redditi non veritiere per importi troppo piccoli e, nell’anno 2010, avrebbero addirittura omesso la dichiarazioni fiscale incassando in questo modo tutti i soldi senza pagare tasse. Una volta completata la prima parte dell’operazione, gli imprenditori avrebbero avviato le procedure alla Camera di Commercio di Salerno, necessarie per trasferire i soldi da Sala Consilina alla Lituania.

La scoperta e il sequestro Avevano studiato un efficace metodo per sviare ai controlli ed evitare sanzioni economiche pesanti da parte dell’Erario. Dopo approfondite indagini, i finanzieri hanno smascherato il sistema con l’aiuto della polizia giudiziaria per gli accertamenti bancari e patrimoniali. Il Gip del tribunale di Sala Consilina ha sequestrato beni e utilità per un milione di euro. La guardia di finanza ha inoltre sequestrato due immobili, automobili prestigiose, depositi bancari e postali. Tutti i beni sequestrati sono ritenuti dall’autorità giudiziaria provento della frode fiscale.

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