Scandalo Forestale, aperto nuovo filone d’inchiesta: vicenda Iuliano-Matrone. Attesa per l’inizio del processo

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Scandalo Forestale, aperto nuovo filone d’inchiesta: vicenda Iuliano-Matrone. Attesa per l’inizio del processo

Emergono sempre più particolari sul nuovo filone d’inchista relativo allo scandalo Forestale che coinvolge l’ex comandante di Foce Sele Marta Santoro. Si tratta di un filone che tenta di chiarire la dinamica dei rapporti esistenti tra i due coniugi – comandanti (Santoro – Petillo) e la cosiddetta ‘cricca’. Nell’occhio del ciclone la vicenda Iuliano-Matrone considerata dagli inquirenti ‘la madre di tutte le concussioni per induzione’: «esercitata cioè con atteggiamenti di sopraffazione e violenza psichica idonei a creare soggezione psicologica». Una vicenda di stampo «mafioso» così viene definito l’agire della Santoro nella testimonianza resa dalla famiglia Iuliano al pm Cardea.

Intanto il Tribunale di Salerno ha revocato il sequestro preventivo di un fabbricato in Via Feudo Vignone a Capaccio disponendone la restituzione al legittimo proprietario Armando Iuliano. Il decreto con effetto immediato è stato emesso dal giudice monocratico Stefano Berni Canani ed è stato eseguito dagli agenti del Corpo Forestale dello Stato di Foce Sele. L’immobile era utilizzato per attività ludo – ricreative dirette dai coniugi Giovanni Matrone e Maria Iuliano, genero e figlia del proprietario.

C’è attesa adesso per l’inizio del processo previsto per il prossimo 18 aprile dove la Santoro è accusata di aver chiesto a Armando Iuliano una tangente di circa 10.000 euro per evitare eventuali controlli, cosa che l’ex sovrintendente nega fornendo però nel corso dell’ultimo interrogatorio al pm Cardea importanti particolari in merito. «Un clan che in alcuni dei suoi atti si potrebbe definire ‘camorristico’», così gli inquirenti avrebbero definito il ‘sistema’ ad ampio raggio che contornava i due ex sottufficiali (Marta Santoro e Antonio Petillo). L’inchiesta condotta dalla procura di Salerno desta, così, ogni giorno più sorpresa: associazione a delinquere finalizzata all’estorsione e alla concussione. Sette le persone sottoposte ad indagine di cui quattro in divisa. Gli inquirenti, proprio nelle ultime ore, infatti, starebbero mettendo insieme ulteriori pezzi d’indagine e, come una sorta di puzzle, si sarebbe profilata l’esistenza di una vera e propria associazione a delinquere composta da più soggetti.

Un quadro a dir poco inquitante, quindi, quello emerso. Fatto di riunioni tra ‘estorti’ e ‘estorsori’, ricatti, intrecci con politici e imprenditori e addirittura con pregiudicati del luogo. A tutto ciò si sarebbe giunti grazie a scrupolose ricostruzioni, testimonianze, interrogatori e tecniche investigative all’avanguardia. Concussione, estorsione, istigazione alla corruzione, alla speculazione edilizia, all’abuso d’ufficio, al peculato, all’usura. Questi i reati emersi sino ad ora che andrebbero a chiudere il cerchio intorno ai due ex comandanti della Forestale su una vicenda che sta scuotendo non poco l’opinione pubblica.

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