Camerota, Scarpitta al sindaco: “Il cancello che chiude al mare è ancora lì. Solo promesse e politica inaccettabile”

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Camerota, Scarpitta al sindaco: “Il cancello che chiude al mare è ancora lì. Solo promesse e politica inaccettabile”

Caro direttore
E’ tempo di preoccupazione nel nostro territorio, non si vedono turisti e l’occupazione sia pur stagionale non è partita. I bilanci dell’estate però me li riservo a fra qualche settimana, vorrei invece provare a tirare un bollettino di questi primi giorni di amministrazione, tentativo già compiuto dall’attuale sindaco di Camerota, al limite del grottesco. Prima però di addentrarmi anche in questo tentativo vorrei ricordare all’attuale sindaco che se non ha avuto il tempo di mantenere le promesse fatte in campagna elettorale, nonostante molte di quelle scadenze sono ampiamente superate, avrebbe potuto mettere mano a quelle cose piccolissime sulle quali si è impegnato ben prima della campagna elettorale, quando era all’opposizione. Si tratta di una piccolissima cosa sulla quale sta dimostrando di non intervenire proprio come nelle cose più impegnative. Ricordate il cancello Mariosa? Ricordate le polemiche di allora contro il sindaco  Bortone? Ricordate il consigliere Romano che diceva che lui quella cosa lì l’avrebbe risolta in un minuto? Ricordate quando si appellava alle sentenze della magistratura che in altre parti d’Italia, di fronte a problemi identici ha dato ragione ai cittadini? Bene e ora? Perchè sindaco di Camerota quel cancello è ancora lì? Quante altre scadenze vuole che attendiamo per continuare a dare conferma all’inconsistenza delle sue promesse o alla inconcludenza delle sue chiacchiere? Veniamo ai primi 30 giorni, il sindaco di Camerota sventola successi di iniziative e non si rende conto neppure di avere perduto già pezzi importanti di consenso e di alleati che l’hanno smascherato rispetto alle riconosciute capacità affabulatorie. La verità che si deve ai cittadini quando lui ricorda che l’ex sindaco Bortone impiegò mesi per nominare il presidente del porto è che in un solo mese lui, l’attuale sindaco, di tali cariche ne ha già cambiate quattro e due vicepresidenti. Mi viene il dubbio che questi professionisti della politica o non conscono le regole o le conoscono talmente bene da trasformarle in trappola. E cioè da una parte ti danno la carica che ti hanno promesso sapendo di non potertela dare, poi aspettano che ti schianti contro il muro della compatibilità o dell’impossibilità di stare a quel posto, così da giustificarsi e dire che non è colpa loro il fatto che quella carica ti è stata sottratta. Chissà se a pensar male si sbagli sempre. E così nella logica delle cambiali elettorali si è proceduto, beffando sia i cittadini che la macchina comunale oltre agli amici e ai sostenitori più stretti. E’ accaduto per la pazzesca vicenda dei parcheggi nella quale hanno promesso posti di lavoro a tutti e hanno trasformato un concorso in una carneficina: più di 150 domande, per un centinaio di presenze, senza neppure essere identificati e oltre quaranta chiamati a lavorare per tre giorni a settimana, per tre ore di lavoro. Ne dovevano prendere 22 e finiranno per prenderne il doppio al costo della cambiale elettorale che ai giovani regala la chimera di diventare parcheggiatore stagionale a 300 euro al mese. A molti di questi giovani anche dai balconi della campagna elettorale avevo detto ‘fatevi dare prima il posto e poi votateli’ come risposta alle lusinghe ed il risultato non è soltanto la fregatura annunciata quanto la scioltezza con cui si mettono le mani sui destini dei giovani mortificando le loro ambizioni, mercanteggiandone il futuro. Per non parlare della vicenda del cosiddetto Gallo Cedrone, della draga scomparsa e della sfacciataggine che ha qualcuno di farla apparire, con dichiarazioni pubbliche, come una cosa pulita, come una decisione di spostamento dell’imbarcazione da parte del sindaco, attraverso una ordinanza, come detto dal capogabinetto, o come la scelta di liberare un posto barca, facendo finta di non vedere e non sapere che a quella imbarcazione sono state tolte le matricole, è stata portata via in piena notte, chissà perchè, ed è stata poi abbandonata in una località vicina, a Policastro, dove il sindaco apre una procedura perchè si sente beffato da chi considera il suo territorio come una discarica di ferri vecchi degli altri. Vogliamo esprimere un giudizio su un simile comportamento? Vogliamo parlare del rischio che ora corre chi o per propria volontà o per rispondere alla richiesta presunta di qualcuno è andato di notte a prendere quel battello e l’ha abbandonato fregandosene di ogni regola morale, civile e legale? C’è il rischio anche in questo caso come in quelli appena citati che pagheranno i più deboli. Forse anche in questo caso a causa delle promesse. Un altro esempio di quanto paga la gente comune e di quanto si avvantaggiano i politicanti di professione? Il nuovo sindaco si preoccupa di fare pagare la Tarsu: sarà che stà pensando a un nuovo progetto obiettivo, come quello del 2006? E cioè fare pagare ai cittadini tanti, tantissimi quattrini per poi ridistribuirli a funzionari e dirigenti? Sindaco se questi sono gli intenti lasciamo i soldi nelle tasche dei cittadini, almeno li investono nelle proprie proprietà e non ingrassano i soliti noti.  Ricordo che questa tassa erano anni che in molti non la pagavano alle amministrazioni di cui l’attuale sindaco era assessore al bilancio, tanto da dovere aprire un condono nel 2006 che finì come sappiamo con il progetto obiettivo. In paese ci sono dei manifesti che informano su dove conferire i piatti di plastica, che presto saranno date le taniche di oli esausti, tra l’altro iniziativa da collegare al commissario prefettizio non ad altri. Bene questa operazione frutterà 40 euro al Comune per ogni tonnellata di olio che giustamente sarà riciclato. Domanda: la tassa della spazzatura allora diminuirà viste le entrate che ci saranno? Ho i miei legittimi e fondati dubbi. Intanto il comparto turistico è un pianto, le strutture assumono a rilento, l’amministrazione chiama esperti di Marketing che esordiscono dicendo di non conoscere il Cilento, alla cooperativa dei pescatori a Marina ancora non è stata data l’autorizzazione a installare il gazebo, probabilmente per ripicca elettorale, e per di più lo spettacolo disarmante di vedere giovani legati all’amministrazione felicemente prestati a quanto di più vecchio e vergognoso si possa immaginare. Nel bollettino di inizio stagione vale la pena forse ricordare che il tempo scorre inesorabile, come i 90 fatidici giorni promessi per l’inizio lavori al Palazzetto dello Sport, “anche contro il volere degli organi preposti come la Soprintendenza”, come fu detto. Chiedo a chi l’ha sostenuto se ci crede ancora. Dovrei anche dire delle battaglie di questi giorni attorno alle cariche della Proloco, anche qui promesse e tentativi di tenere fuori chi non fa parte della loro schiera, mi chiedo se intanto non fosse stato opportuno allestire gli uffici in un’altra sede, rimandare le cariche a settembre e aprire al pubblico con professionalità e competenze, in dialogo con tutte le strutture ricettive e non soltanto con quelle che si considerano vicine. Anche la Proloco in campagna elettorale è stata venduta come la fontana di Trevi. Parlano poi di situazione economica disastrosa facendo finta di dimenticare i loro venti anni di gestione e di debiti accumulati, di questo sono stati rassicuranti soltanto durante la campagna elettorale quando sapevano di dovere rispondere sui debiti e sui decreti ingiuntivi, in quella occasione dicevano che la situazione economica “non è disastrosa”. E l’acqua in località Marco a Marina? Non dovevano iniziare i lavori il giorno dopo? Non hanno detto di avere trovato i fondi che l’amministrazione Bortone neppure sapeva di avere? I cittadini di Marco ci dicono che tutto è stato rimandato a ottobre. Un’altra promessa? Questo è il bilancio di inizio estate, quello di fine spero smentisca ogni fondato pronostico. Fiduciosi che la prossima estate si possa finalmente mettere in cantiere un programma degno di tale nome, offriremo 10 idee per un progetto di rilancio di un comune a cui è stato staccato anche l’ossigeno della sopravvivenza.

Mario Salvatore Scarpitta

Lettera aperta. Un ricordo di don Olindo Mariosa, la sua volontà, un’eredità da onorare

Caso Don Olindo. Il consigliere Romano: “Esiste un precedente di condanna in favore del libero accesso al mare. Le autorità intervengano. Subito un comitato cittadino”

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