Il Calore è fiume tutto l’anno: una storia da raccontare, la storia di un territorio

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Il Calore è fiume tutto l’anno: una storia da raccontare, la storia di un territorio

C’era una volta un corso d’acqua che scorreva tutto l’anno, si chiamava Calore. Non è l’inizio di una favola ma la realtà dei fatti che da circa un trentennio interessa l’arteria idrica più suggestiva dell’alto Cilento. Il Calore è stato costretto a diventare part-time. Effetto della crisi? No, più verosimilmente “effetto disastro”. Un danno inestimabile che da tempo continua ad avanzare, arrecando preoccupazione per le sue sorti, soprattutto nel centro cilentano di Piaggine, situato ai piedi del monte Cervati, sulle cui alture il Calore prende vita.

Il fiume. Nasce sulle pendici settentrionali del monte Cervati e per l’esattezza nella località Festole. Per distinguerlo dall’omonimo sannita, spesso il suo idronimo viene accompagnato dall’identificativo “Lucano”. Il punto di partenza, è dato da alcune sorgenti, da cui sgorga copiosa una limpidissima acqua. Inizia qui il percorso, discendendo fra le rocce e le faggete, ed è già qui che s’impone la sua “magnificenza”, quasi ad impersonarsi proprio come fosse “uno del territorio”.

Un breve e nel contempo lungo percorso: breve se si considera la sola estensione chilometrica, appena 63 km; lungo e fascinoso, se si percorre in tutto il suo complesso, fermandosi di tanto in tanto in scenari continuamente cangianti, che offrono paesaggi da favole e a volte quasi irreali, tanta è la bellezza che disegna lungo il suo cammino.

Incuneandosi fra la vegetazione rigogliosa, serpeggia verso valle. Il primo abitato che incontra è Piaggine, nei dintorni del quale forma pozze e cascate che offrono spettacoli d’inestimabile valore ambientale. Prosegue poi, scavando gole sempre più profonde e si insidia dapprima sotto l’abitato di Laurino e poi fra i borghi di Magliano e Felitto, proseguendo fino a farsi strada in pianura ed innestarsi nel Sele, dissolvendo le sue acque fra quelle di quest’ultimo.

Prima di continuare questa storia, vi ricordo che le “vicende del Calore” possono essere seguite sul profilo facebook “Gole Nord Calore Piaggine”, nel quale è possibile visionare la petizione messa in atto per tutelare le sorti del fiume.   

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