Sala Consilina, premio”Giacumbi – Rivellese”: così il Club Rotary commemora il magistrato vittima del terrorismo

| di
Sala Consilina, premio”Giacumbi – Rivellese”: così il Club Rotary commemora il magistrato vittima del terrorismo

Il Club Rotary Sala Consilina – Vallo di Diano, per commemorare la memoria del magistrato Nicola Giacumbi e dell’avvocato Mario Rivellese, assegna ogni anno il Premio “Giacumbi – Rivellese” al figlio di un componente delle forze dell’ordine che si sia particolarmente distinto in ambito scolastico.

Il Premio fu istituito nel 1980, dopo l’uccisione del magistrato salernitano, su proposta di Mario Rivellese, socio fondatore del Club; dopo la scomparsa di Rivellese il Club ha deciso di aggiungere il suo nome a quello di Giacumbi.

La cerimonia di consegna del premio si terrà venerdì 23 marzo alle 10,30 nell’Aula Magna delle scuole elementari di via Mezzacapo a Sala Consilina.

                                                                   
Il programma dell’evento Dopo i saluti istituzionali, il giornalista Antonio Manzo, inviato speciale del quotidiano Il Mattino, terrà una conferenza sul tema “Giacumbi, gli anni di piombo a Salerno”.

Coordinerà i lavori  il past president, Fernando Cappelli.

Saranno presenti Giuseppe Giacumbi figlio del magistrato ucciso dalle BR e Nicola Rivellese figlio dell’ideatore del premio.

Un premio alla memoria Il magistrato Nicola Giacumbi cadde sotto i colpi dei brigatisti della colonna denominata Fabrizio Pelli il 16 marzo del 1980, nel centro di Salerno, proprio di fronte al palazzo di Giustizia.

Ma perché Giacumbi?

All’inizio i motivi sono noti solo agli addetti ai lavori ma poi pian piano cominciano a trapelare provocando non poco sconcerto; Nicola Giacumbi reggeva provvisoriamente la procura di Salerno a seguito delle dimissioni del titolare dell’importante ufficio che era andato in pensione.

L’incarico provvisorio in attesa della nomina di un nuovo titolare viene accettato da Giacumbi dopo che un altro collega aveva preferito rinunciare.

Ben consapevole dei pericoli a cui va incontro, Giacumbi non solo accetta ma rifiuta anche la scorta per evitare che, in caso di attentato, potessero  rimanere coinvolti anche gli uomini della scorta così come era avvenuto esattamente due anni prima, il 16 marzo del 1978, in occasione del rapimento di Aldo Moro quando vennero trucidati i cinque agenti della scorta.

Nel 1982, nel vecchio palazzo di Giustizia di Sala Consilina di via Mezzacapo, a Nicola Giacumbi fu intitolata l’aula della biblioteca della Procura della repubblica.

In quella occasione, l’avvocato Alfredo De Marsico, carico di anni ma straordinariamente lucido come sempre, tenne ad un uditorio, che lo ascoltò in religioso silenzio, una straordinaria prolusione.

Due gli argomenti trattati: la legalità e la differenza tra eroismo e martirio.
 
Lo scorso anno a ricordare Nicola Giacumbi e le altre vittime del terrorismo è stato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha conferito loro una medaglia d’oro alla memoria ed ha proclamato il 9 maggio Giorno della Memoria delle vittime del terrorismo e delle stragi per ricordare chi ha pagato con la vita la lealtà alle istituzioni repubblicane.

Consigliati per te

©Riproduzione riservata