Strada del Parco sognata da Angelo Vassallo, Peppe Tarallo: «É un incubo, una vecchia e cattiva politica di stampo elettorale»

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Strada del Parco sognata da Angelo Vassallo, Peppe Tarallo: «É un incubo, una vecchia e cattiva politica di stampo elettorale»

Una strada che collega la zona interna del Parco nazionale del Cilento al mare del sindaco Pescatore ed una che unisce Celso di Pollica a Casalvelino Marina. «Sono due strade – ha dichiarato Dario Vassallo, fratello di Angelo – che metterebbero in comunicazione l’interno del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e degli Alburni con il mare». L’ex presidente del Parco nazionale del Cilento, Peppe Tarallo, commenta la notizia attraverso una nota Facebook.

«Qualche giorno – commenta l’ex presidente – fa mi era capitato di fare un commento sotto alla notizia, riportata da Il Giornale del Cilento, che la Fondazione Vassallo ha chiesto la realizzazione di 2 strade nel segno del sogno del sindaco pescatore, un commento che poteva sembrare brutale, sbrigativo e irreverente. Ora vedo che questa proposta viene riproposta e mi sento in dovere di dire la mia opinione. Prima di tutto impariamo a essere piú laici: non é che ora qualsiasi cosa abbia detto o pensato una persona in vita e per motivi ancora non noti, solo perché é morto e circondato da un’aureola di martirio, bisogna accettare tutto come continuazione di un sogno. Io personalmente diffido dei cultori e missionari di sogni altrui se quel sogno non lo hai veramente sognato anche tu o non fa parte del tuo sogno e te ne prendi il peso. Allora scusate se mi prendo la libertá di fare delle considerazioni, sia sulla proposta della Fondazione che su quelle originarie del compianto sindaco e Presidente della Comunitá del Parco, alcune delle quali non mancai di fare ed esprimere quando lui era ancora in vita».

«Penso che sia di cattivo gusto e poco rispettoso – continua Tarallo – che si invitino e convochino sindaci a cui poi si finisce col chiedere di sottoscrivere una petizione al Consiglio dei Ministri, assicurandosi cosí una corsia preferenziale, per proporre il finanziamento di due progetti uno per il comune di Pollica e un altro che riguarda il Parco e che non riguardano affatto chi é chiamato a sottoscrivere. Sarebbe stato piú saggio scegliere progetti simbolici e forti che fossero da spinta per tutti come via da percorrere come ,mettiamo, quello sull’autosuffcienza energetica e sulla mobilità sostenibile (il cd bus a chiamata, capace di garantire un servizio ottimale sia ai residenti che al turista) del Parco; oppure un  progetto che porti alla realizzazione di una compiuta rete di sentieri e tratturi al servizio del turismo delle aree interne e degli stessi residenti che pure era stato segnalato dal parco per eventuali progetti alla Regione, come l’ex vicepresidente della Regione Valiante ricorderá. Progetti capaci di indicare la strada da percorrere in questo momento di crisi finanziaria,energetica ed ambientale,da parte di tutti,comuni firmatari compresi. Qua mi sembra che si va a chiedere la firma e l’appoggio per una cosa che é difficile che gli altri sentano propri».

«A che servirebbero due strade? – conclude Tarallo – Per quale sogno? Non percorriamo la vecchia e brutta strada della vecchia e brutta politica fatta di asfalto e cemento».

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