Discarica rifiuti Serre, l’esercito lancia l’allarme: «Rischio inquinamento». Coldiretti Salerno: «Subito controlli»

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Discarica rifiuti Serre, l’esercito lancia l’allarme: «Rischio inquinamento». Coldiretti Salerno: «Subito controlli»

«Concreti rischi di inquinamento del sito di stoccaggio provvisorio dei rifiuti di Serre», a riaccendere i riflettori sul caso è direttamente il capo di Stato maggiore generale dell’esercito italiano Luigi Vinaccia che con una nota stampa indirizzata alla Regione, Provincia, Comune di Serre e Consorzio di Bacino, sottolinea la pericolosità del sito di stoccaggio di ecoballe in località Persano. Il sito è un’area compresa tra i fiumi Sele e Calore, confinante con l’oasi ecologica del Wwf, dove sono allocate circa 80mila tonnellate di ecoballe su cinque piattaforme. L’allerta è massima soprattutto per le possibili conseguenze ambientali.

Le parole del generale Vinaccio Nella nota il generale maggiore elenca una serie di problematiche a cominciare dal fatto che il 31 dicembre 2012 doveva terminare l’impegno delle forze armate nella vigilanza dei siti di rilevanza strategica individuati a seguito dell’emergenza rifiuti in Campania dal 2008: la cessazione di questa attività, come sottolinea lo stesso generale, è stata procrastinata di qualche mese. Di fatto, scrive ancora l’ufficiale, resta tuttora irrisolta la problematica connessa al sito di Persano, nel comune di Serre, che doveva fungere da sito di stoccaggio delle ecoballe per la loro definitiva distruzione presso il termovalorizzatore di Acerra. Balle “ferme” ancora sulle cinque piazzole esistenti in zona. L’ufficiale dell’esercito nel documento rileva come «ulteriori elementi di informazione pervenuti l’8 marzo 2013 dall’Unità che ha prodotto sul sito le attività connesse all’Operazione Strade Pulite (Jft Garibaldi) hanno evidenziato che il percolato confluisce in un’ara dove sono presenti dei silos per la raccolta ed il successivo prelievo dello stesso da parte del Consorzio di Bacino». Ma i problemi a Serre non finiscono mai, infatti – leggendo sempre la nota – «la raccolta del percolato, avvenendo a cadenza settimanale per presunte ristrettezze economiche della ditta incaricata risulterebbe insufficiente» per tutto il liquido che produce l’impianto, e poi «nelle aree antistanti le piazzole contenenti le ecoballe sono state rilevati segni di presunta fuoriuscita di percolato, soprattutto in corrispondenza del posizionamento delle relative pompe di aspirazione»; infine individuata anche «l’esistenza di una perdita d’acqua dalla tubazione del sistema antincendio non ancora ripristinata» che potrebbe «favorire ulteriore dispersione del percolato». Pertanto il generale sottolinea alla Regione e a tutti gli altri enti i «concreti rischi di inquinamento dell’area». Non si esclude infine l’interessamento dell’autorità giudiziaria nel caso in cui l’esercito «non riceva in tempri brevi alcuna comunicazione in merito agli interventi che devono essere adottati» per scongiurare ogni eventuale danno.

L’organizzazione degli imprenditori agricoli Sul caso è intervenuto anche il presidente provinciale Coldiretti Salerno Vittorio Sangiorgio che chiede maggiore sicurezza per il territorio agricolo nei pressi del sito di stoccaggio. «È necessario attivare immediatamente i controlli per scongiurare danni ambientali e all’agricoltura che potrebbero essere provocati dal percolato che fuoriesce dal sito di stoccaggio provvisorio dei rifiuti di Serre», dichiara Sangiorgio. «L’area – continua il presidente – è localizzata in una zona a forte vocazione agricola, con presenza di coltivazioni miste e aziende di allevamento zootecnico, che esprimono produzioni di elevata qualità. Il timore della fuoriuscita di percolato dall’impianto di stoccaggio non va sottovalutato: Coldiretti auspica un intervento immediato delle autorità competenti affinché venga monitorata costantemente la situazione per evitare problemi di inquinamento ambientale e del sottosuolo, potenzialmente ancor più dannosi in considerazione delle caratteristiche di permeabilità del terreno e della vicinanza a sorgenti e corsi d’acqua». Per la Coldiretti Salerno «bisogna mettere in campo ogni azione utile affinché vengano scongiurati non solo possibili danni all’ambiente ma anche gravi danni economici che subirebbero gli imprenditori agricoli operanti nell’area».

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