Falsi braccianti nel Cilento, 24 imputati alla sbarra

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Falsi braccianti nel Cilento, 24 imputati alla sbarra

Ventiquattro persone sono state mandate a processo dal gup Donatella Mancini del tribunale di Salerno che ha accolto le richieste di rinvio a giudizio avanzate dal pm Fittipaldi. Gli indagati sono finiti nella maxi inchiesta dei falsi braccianti della piana del Sele. Il sistema sarebbe stato smantellato dalla guardia di finanza e dalla procura di Salerno. Sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti sono finiti 24 soggetti accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata e al falso ideologico in atto pubblico. Il tutto ai danni dell’Inps.

Sotto inchiesta i titolari, i collaboratori e il personale di una azienda agricola di Eboli. Secondo chi indaga, questa azienda, «avrebbe assunto lavoratori in maniera fittizia per incassare illecitamente contributi e rimborsi previdenziali». La procura contesta 797 assunzioni fittizie per un danno complessivo all’istituto previdenziale di circa 970 mila euro. Dai faldoni delle indagini si evince che alcune ditte «avrebbero assunto braccianti agricoli senza nemmeno essere proprietarie di terreni al fine di intascare soldi della disoccupazione, indennità per la maternità e per le malattie». Oltre 3 mila ore dichiarate per lavori nei campi che, in realtà, non sarebbero state mai eseguite. Ora tocca alla difesa smontare l’impianto accusatorio del pm Francesca Fittipaldi. 

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