Ultimo appuntamento di Visionnaire25 a Baronissi con Marina Confalone

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Ultimo appuntamento di Visionnaire25 a Baronissi con Marina Confalone

L’ultimo, imperdibile evento della rassegna Visionnaire25 al Museo Frac di Baronissi è dedicato al teatro: venerdì 19 settembre alle ore 20.30 “Visioni di teatro Raccionepeccui” con Marina Confalone. La celebre e amatissima attrice Marina Confalone torna a calcare il palco di visionnaire25 per ridare vita a uno dei suoi storici e potenti monologhi, scritto per lei dal maestro Giuseppe Bertolucci.

In quarantacinque minuti di recitazione travolgente, che spazia dal comico al tragico, dal nero al poetico, la Confalone dà voce e corpo all’incredibile vicenda di una donna disperata del Sud: l’orfanotrofio, l’insegnamento in una scuolina di paese, il calvario dell’emarginazione omosessuale, il primo grande amore, l’inferno dell’omicidio, la maternità, l’ospedale psichiatrico.

La deflagrazione mentale del personaggio si traduce in una deflagrazione espressiva che dà vita a un idioma completamente inventato. Partendo da un contorto meridionalese, la lingua si struttura in una Babele di prestiti e calchi linguistici: dal fumetto alla pubblicità, fino ai verbali di polizia. Proseguendo un’esperienza iniziata con Roberto Benigni e il “Cioni Mario”, questo monologo esplora le potenzialità comiche del tragico e le valenze tragiche del comico, nella prospettiva di una teatralità essenziale, povera negli apparati ma ricchissima di elaborazione testuale, idee e performance recitative.

La Confalone ha deciso di devolvere in beneficenza il cachet dello spettacolo che andrà a favore dell’ Associazione San Giuseppe Moscati – Viaggio di speranza a Lourdes che si avvale di medici volontari che si rendono disponibili gratuitamente per varie attività specialistiche.

«Sono corpo a corpo con questo testo. – spiega l’attrice – ogni volta penso di aggiungere qualcosa, di modificare un po’ l’interpretazione. Sono ormai 42 anni che lo porto con me. Significa sperimentare di nuovo, anche con una certa sofferenza nel rappresentarlo, ma con la grande consapevolezza che questo testo accresce la pietas degli spettatori. Per me è sempre un’esperienza recitativa che mi permette di migliorare, di renderlo più vero, al tempo stesso comico e drammatico. Questo pezzo è poi un modo per sentirmi ancora vicina a Bertolucci, che è stato un mio carissimo amico. Sono sicura che il pubblico ne esca arricchito».

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