Rubavano reperti nelle tombe antiche di Paestum e li rivendevano in nero: uno scappa, l’altro finisce in manette

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Rubavano reperti nelle tombe antiche di Paestum e li rivendevano in nero: uno scappa, l’altro finisce in manette

I terreni nei pressi delle antiche città sono spesso meta di malintenzionati che cercano di trafugare i reperti archeologici presenti nelle tombe per poi rivenderli sul mercato nero a collezionisti e fanatici del genere. Paestum è un posto ambito da molti trafugatori di questo genere: negli scavi della città della Magna Grecia, chiamata dai fondatori Poseidonia in onore di Poseidone ma devotissima a Era e Atena, sono diversi i posti dove è possibile trovare merce rara che vale molto in termini economici.
 
I carabinieri della compagnia di Agropoli hanno sorpreso Antonio De Rosa, 57 anni di Castellamare di Stabia già conosciuto alle forze dell’ordine per reati specifici, mentre insieme ad un altro uomo fuggito al controllo, trafugavano una bara antica nella cittadina cilentana. Durante la notte i militari della stazione di Capaccio Scalo hanno avvistato due uomini che, armati di picconi e vanghe, avevano portato alla luce una tomba risalente al quinto secolo avanti Cristo. I due si sono accorti dei militari e hanno tentato di fuggire. Antonio De Rosa è stato però bloccato dagli uomini in divisa e arrestato con l’accusa di tentato furto aggravato e violazione in materia di ricerche archeologiche di beni culturali. Il materiale dello scavo e gli arnesi da lavoro, sono stati messi sotto sequestro. Antonio De Rosa è stato giudicato per direttissima e dopo che l’arresto è stato convalidato, il 57enne napoletano ha deciso di patteggiare la pena ed è quindi stato rimesso in libertà.

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