Palinuro: picchiati, minacciati di morte e derubati in casa. Gli inquirenti:«Criminali esperti», le vittime raccontano:«E’ stato terribile»
| di Luigi Martino
In un Cilento tranquillo le acque non sono più così calme. L’omicidio Vassallo è stato l’esempio lampante, ha fatto riflettere gli abitanti di una terra che non conoscevano omicidi e pistole. Il Cilento fatto di agricoltori e pescatori sta scomparendo, ma non per cause naturali. Il furto a mano armata con successiva violenza sulle vittime è forse anche lo specchio di una crisi che attanaglia sempre di più lo stivale e ancor di più la punta ed il tacco di quest’ultimo.
Un giallo senza vittime, una storia di violenza senza precedenti a Palinuro. Sono stati picchiati entrambi i coniugi, sono stati minacciati, umiliati e derubati all’interno della propria abitazione. Lì, fra quelle quattro mura, dove ogni uomo dovrebbe sentirsi protetto. Avevano un accento straniero i malviventi, molto probabilmente dell’est. La famiglia Merola è molto conosciuta a Palinuro, titolare dell’agriturismo Isca delle Donne e dell’area servizio in località Trivento. Lavoravano entrambi per le attività e i beni che possedevano, lui inoltre è stato anche un assessore al comune di Centola quando il primo cittadino si chiamava Romano Speranza.
Quella notte maledetta Erano da poco passate le tre di domenica mattina, la moglie Gina era rincasata e riposava sul divano nel salotto, il marito Vincenzo, stava chiudendo l’attività e sistemando le ultime cose prima di fare il suo rientro. L’abitazione è ubicata nello stesso terreno dove la famiglia Merola gestisce l’agriturismo. Cinque malviventi, incappucciati e armati tutti di pistola, hanno fatto visita alla donna. I rapinatori sono entrati dal piano superiore dello stabile ed hanno sorpreso la moglie al piano sottostante mentre riposava. La donna in preda al panico ha iniziato ad urlare. Per evitare schiamazzi e rumori molesti, i criminali hanno cominciato a picchiare l’indifesa, le hanno tirato i capelli e l’hanno minacciata dicendo:«Consegnaci i soldi oppure ti uccidiamo». I cinque ladri cercavano l’incasso dell’area di servizio e non dell’agriturismo. Il bar Trivento e la pompa di benzina Ip sono una sorta di sosta obbligatoria per i cittadini residenti fra i comuni di Camerota e Centola, quest’inverno sono stati presi di mira in due occasioni, dove ignoti hanno fatto irruzione per due volte: la prima hanno rubato l’incasso delle slot, la seconda non hanno trovato nulla. La donna ha fatto immediatamente capire ai malviventi che i soldi non erano in casa, ma già stipati nella cassa continua del bar come tutte le sere e quindi al sicuro. Gli ignoti hanno creduto alle parole della donna, ma con fare minaccioso hanno continuato a picchiarla violentemente. A quel punto cercavano qualcos’altro, non volevano abbandonare lo stabile senza bottino. Per far parlare la donna è stata presa a calci e pugni, colpendola inoltre con il calcio della pistola.
L’arrivo del marito A questo punto è rientrato in casa Vincenzo Merola ed insieme a lui due dipendenti entrambi 18enni. Non appena è sceso dall’auto è stato condotto all’interno della casa, anche lui picchiato e minacciato con le pistole. I due, appena maggiorenni, sono stati legati e imbavagliati. Anche a Merola è stato chiesto l’incasso della pompa di benzina e del bar Trivento. Avendo ricevuto la stessa risposta dalla seconda vittima, ovvero che i soldi non erano in casa, i cinque hanno deciso di rovistare all’interno dell’immobile in cerca di contanti e oro. Hanno messo a soqquadro l’intera abitazione ed infine sono riusciti ad ottenere più di due mila euro in contanti, in sostanza l’incasso dell’agriturismo, e alcuni preziosi lasciando la bigiotteria. Da questa azione gli inquirenti hanno dedotto che il ladri non sono sicuramente alle prime armi e che secondo indagini approfondite potrebbero avere a che fare con i furti invernali che hanno colpito le attività in zona Trivento: bar e distributore di benzina. Infine hanno abbandonato la casa compiendo atti vandalici: hanno strappato i cavi telefonici, cercato in casa corde e sciarpe per legare tutti i componenti e infine hanno raccolto tutti i cellulari in una borsa trovata poi all’esterno del terreno in modo tale che le vittime non avessero potuto avvertire i carabinieri in modo veloce. I cinque hanno fatto perdere le loro tracce a bordo dell’auto di Vincenzo Merola.
I soccorsi e la denuncia La donna ferita è stata trasportata d’urgenza dal marito all’ospedale San Luca di Vallo della Lucania dove l’uomo ha denunciato il tutto ai carabinieri della locale stazione. I militari di Centola, poi, hanno subito ritrovato la vettura a pochi metri dall’agriturismo con dentro anche un fucile portato via sempre dall’abitazione. La donna, medicata al nosocomio vallese, è tornata a casa in mattinata. Sul caso ora indagano i carabinieri che tenteranno di fare luce sulla vicenda e di ricostruire nel migliore dei modi la dinamica di quella notte.
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Nelle foto l’agriturismo Isca delle Donne e il bar dell’area di servizio Trivento
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