Quando Ratzinger visitò Paestum: storia di una passeggiata impressa nelle memorie di un Papa

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Quando Ratzinger visitò Paestum: storia di una passeggiata impressa nelle memorie di un Papa

«Grazie per il vostro affetto», queste le prime parole rivolte alla folla accorsa da ogni parte d’Italia all’ultimo Angelus del pontificato di Benedetto XVI. «La preghiera – continua il Pontefice – non è un isolarsi dal mondo e dalle sue contraddizioni e l’orazione riconduce al cammino, all’azione». «In questo momento della mia vita il Signore mi chiama a ‘salire sul monte’, a dedicarmi ancora di più alla preghiera e alla meditazione. Ma questo non significa abbandonare la Chiesa, anzi – conclude – se Dio mi chiede proprio questo è perchè possa continuare a servirla con la stessa dedizione e lo stesso amore con cui l’ho fatto finora, ma in un modo più adatto alle mie forze».

Queste le parole di commiato del Papa del ‘rinnovamento’ (così definito da molti). Interrotto più volte dall’affetto dei fedeli che attraverso scroscianti applausi dimostrano la loro vicinanza, il vicario di San Pietro con evidente commozione risponde: «Grazie grazie». Le dimisioni di Papa Ratzinger arrivano come un fulmine a ciel sereno l’11 febbraio (il 28 lascerà il soglio pontificio) da quel momento cengetture, ipotesi, ragioni di una decisione da alcuni ritenuta assurda, da altri coraggiosa, da altri ancora apripista di una nuova epoca per la chiesa cattolica. Amante della filosofia e della storia, da molti definito il Papa – filosofo Ratzinger visitò la nostra terra nel 1995 all’epoca ancora cardinale.

A svelare i retroscena della visita ai Templi di Paestum Ernesto apicella, storico di Agropoli che dichiara: «Era il 10 giugno, un splendida giornata primaverile – dichiara Apicella – e i fratelli Ratzinger, confusi tra centinaia di turisti, con grande ammirazione visitarono i maestosi templi. Dopo aver passeggiato nell’area archeologica tra storia, cultura e religione – continua Apicella – visitarono il museo archeologico. Il cardinale Ratzinger restò colpito dalla varietà dei reperti ritrovati a Paestum. Un viaggio storico dall’età neolitica alla civiltà romana, attraversando le magnificenze del periodo Greco e di quello Lucano. La visita a Paestum – conclude – terminò in un ristorante gustando le tipicità gastronomiche del nostro territorio». Un giorno ben impresso nella mente del futuro Pontefice che ne farà menzione in alcuni testi di memorie a lui particolarmente cari. Scritti che gli ricorderanno quelle ore spensierate trascorse in una terra ricca di storia, cultura e tradizioni da lui tanto amata.

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