La Gelbison perde l’imbattibilita’ interna e il Cosenza porta a casa una vittoria immeritata (FOTO)

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La Gelbison perde l’imbattibilita’ interna e il Cosenza porta a casa una vittoria immeritata (FOTO)

Finisce 0 a 2 per il Cosenza la partita del “Morra” tra i padroni di casa della Gelbison e i silani.  Il risultato, maturato nella ripresa, non rende giustizia ai vallesi. Il Cosenza sceso in campo oggi a Vallo delle Lucania non ha per niente impressionato dando soltanto un’immagine sbiadita di quella che dovrebbe essere la più accreditata rivale del Messina nella lotta per guadagnare la Lega Pro. Gli uomini di mister Erra, dal canto loro, hanno molto da recriminare sia per le palle gol sciupate sia per qualche decisione della terna arbitrale davvero sconcertante. Con questi risultato la Gelbison perde la sua prima gara stagionale davanti al proprio pubblico dopo 10 vittorie e 3 pareggi.

Allo stadio vallese c’è il pubblico delle grandi occasioni grazie alla domenica calda e soleggiata e anche per la concomitante sosta del campionato di serie A. Nella tribuna ospite un centinaio di tifosi giunti da Cosenza fanno sentire forte la loro voce. L’avvio della gara è alquanto soporifero. Le due squadre si studiano e il gioco ristagna a centrocampo. Al 18° registriamo la prima occasione per i rossoblu vallesi ma il tiro di Galantucci è ottimamente parato dal portiere ospite. Al 27° gran tiro dal limite di Guadalupi, Spicuzza fa buona guardia. Al 41 clamorosa occasione per la Gelbison. Galantucci imbecca con un preciso corridoio Senè che solo davanti la portiere si fa ipnotizzare da Cutrupi che riesce a deviare in angolo. Al 45° ancora l’attaccante di colore della Gelbison protagonista ma il suo tiro-cross finisce di poco alto. Sul risultato di 0 a 0 finisce il primo tempo durante il quale la Gelbison è stata più pericolosa mentre il Cosenza ha badato solo a non prenderle.

Nella ripresa i “silani” sembrano più vivaci, ma Spicuzza non corre particolari rischi. Al minuto 11 la Gelbison ha ancora una clamorosa occasione. Passaro dalla sinistra mette una bella palla al centro per Galantucci che senza pensarci sopra tira a botta sicura anche grazie ad una deviazione di un avversario, ma quando la porta del Cosenza sembra capitolare l’estremo difensore Cutrupi compie un autentico prodigio deviando la palla con un piede, sulla respinta Senè con la porta sguarnita spara incredibilmente alto. A questo punto sembra chiaro a tutti che se c’è una squadra che meriterebbe il vantaggio questa è senz’altro la Gelbison. Ma come troppe volte abbiamo visto nel calcio quando meno te lo aspetti arriva l’episodio che cambia il volto di una gara.

L’episodio in questione accade al 17° ed ha veramente dell’incredibile. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo per il Cosenza la palla giunge a Pecora che con un tentativo maldestro di rinvio anziché respingere in avanti fa carambolare la palla all’indietro verso il calcio d’angolo. Prima che la sfera finisca fuori si avventano sul pallone due giocatori della Gelbison e due del Cosenza. Il guardalinee a questo punto fa una cosa veramente inspiegabile alzando la bandierina e segnalando un fuori gioco inesistente (la palla era stata messa in  quel punto dalla svirgolata di Pecora). L’arbitro accortosi dell’errore del collaboratore non fischia ma il guardalinee continua a rimanere con la bandierina alzata. A questo punto i capitano della Gelbison Pecora, tratto in inganno dal guardalinee, ferma il gioco prendendo il pallone con le mani, e l’arbitro altro non può fare che decretare il rigore per il Cosenza. Le vibranti proteste dei giocatori cilentani non fanno cambiare decisione all’arbitro e Mosciaro trasforma il penalty  portando gli ospiti immeritatamente in vantaggio.

Passata in svantaggio la Gelbison si butta in avanti per trovare il pareggio e un minuto dopo il gol degli ospiti il difensore Manzo tira fuori di poco da buona posizione. A questo punto della gara succede ancora una cosa veramente inspiegabile. I giocatori del Cosenza ad ogni contatto chiedono l’ingresso della barella e il gioco viene spezzettato in maniera scientifica (alla fine abbiamo contato ben sette ingressi dei sanitari ospiti!!). Addirittura nell’occasione dell’infortunio del portiere Cutrupi l’arbitro ha consentito ai calabresi di tenere il gioco fermo per oltre sei minuti prima che venisse fatta la sostituzione provocando l’ira dei tifosi locali.

Al 42° la Gelbison ha l’ennesima occasione clamorosa per segnare ma De Cesare da ottima posizione di testa spedisce incredibilmente al lato. Inizia  il recupero durante il quale in un’azione di contropiede Foderaro batte per la seconda volta Spicuzza fissando il risultato sul due a zero per il Cosenza. Dopo solo otto minuti di recupero (le perdite di tempo degli ospiti sono state veramente interminabili) l’arbitro decreta la fine della gara per la gioia dei tifosi ospiti e la disperazione dei tifosi locali che a questo punto in segno di scherno verso i silani cominciano a gridare “Messina Messina”. Al termine della gara sulle tribune ci sono stati anche momenti di tensione con alcuni telecronisti giunti dalla Calabria che sono stati fatti oggetto di invettive da un gruppo di tifosi particolarmente amareggiati. Molto amareggiato in sala stampa anche Alessandro Erra. Il tecnico della Gelbison ha così raccontato la gara: «Abbiamo perso immeritatamente giocando una buona gara e creando tante palle gol non finalizzate, poi un episodio ci ha punito. Devo fare comunque i complimenti ai miei ragazzi per la personalità esibita in campo e il grande impegno profuso. Dispiace perdere cosi, meritavamo la vittoria».

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