Elezioni amministrative 2012: al via il totosindaco, scende in campo ‘Pisciotta nuova’ che propone il referendum contro il Parco

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Elezioni amministrative 2012: al via il totosindaco, scende in campo ‘Pisciotta nuova’ che propone il referendum contro il Parco

“Pisciotta nuova”. Dopo l’appello di Vittorio Marsicano sindaco f.f. di Pisciotta il quale ha chiesto  al fratello Giovanni e a Liguori di farsi da parte e dopo il rincaro di Diego Mautone il quale si auspica la nascita di una lista composta da 7 giovani che non hanno niente a che fare con i poteri forti di Pisciotta ecco che, dalle ceneri del gruppo di Liguori “Ramoscello –Rosa dei Venti”, nasce un nuovo movimento politico. Così “Pisciotta nuova” fa l’ingresso dentro la già ingarbugliata situazione politica del comune cilentano.  Tra i fautori del movimento Pietro Manzione, capogruppo della minoranza presso il consigli comunale di Pisciotta, quindi volto noto della politica pisciottana.

Il debutto giunge con l’affissione sulle bacheche del comune del “programma semplice e chiaro: – si legge sul manifesto di ‘Pisciotta nuova’ – non con sete di potere, ma con desiderio di trasformazione, di adeguamento di giuste posizioni”.  Programma di 6 punti in cui si parla di territorio, di Piano regolatore generale e di altre lacune del comune pisciottano.

A richiamare l’attenzione il primo punto: “Referendum popolare – si legge nel programma – in base all’art. 58 dello Statuto comunale per modifica o ridimensionamento delle aree e delle normative del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano (riguardante il comune di Pisciotta)”. Sul manifesto si parla di motivi legati ai “troppi vincoli” ma bisogna ricordare che Pisciotta è un comune con molti cacciatori i quali sono costretti a spostarsi nelle aree contigue per poter cacciare.

Il totosindaco. La campagna elettorale, a quanto pare, è iniziata, insieme a lei il totosindaco: chi saranno i candidati a sindaco nel comune di Pisciotta? I nomi sono molti, a partire dai fratelli Marsicano, passando per Ettore Liguori che potrebbe farsi da parte per lasciare il posto al direttore della Yele Sergio di Blasi, e ora si affaccia sulla scena Pietro Manzione, senza escludere l’appello di Diego Mautone il quale augura la scesa in campo di un ragazzo politicamente vergine.

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