Sciopero generale del 27 gennaio: fermi scuola, mezzi di trasporto e sanità. Italia in ginocchio
| di Luigi Martino
Lo sciopero generale del 27 gennaio proclamato per protestare contro il Governo Monti e l’Europa, ferma l’Italia intera. Lo sciopero riguarderà tutti i lavoratori, sia del settore pubblico che di quello privato, i trasporti pubblici (compresi treni, aerei, trasporti marittimi e tpl), uffici pubblici, sanità e scuola, poste e telecomunicazioni.
A proclamare lo sciopero sono state sette sigle sindacali, Usb, Orsa, SlaiCobas, Cib-Unicobas, Snater, SiCobas e Usi; la protesta è contro la grave penalizzazione che stanno subendo i lavoratori, i pensionati, i precari, i disoccupati dalla politica del Governo Monti, che, con la storia del debito pubblico, intende far pagare la crisi economica italiana a tutti i cittadini del ceto medio (e basso) invece che a coloro che la crisi l’hanno provocata.
Di seguito la pubblicizzazione video dello sciopero del 27 gennaio della Usb:
Ecco la modalità dello sciopero
Pubblica Amministrazione: intera giornata
Scuola: intera giornata
Università e Ricerca: intera giornata
Ministeri: intera giornata
Enti Locali: Intera giornata
Inps, Inail, Inpdap, Aci: intera giornata
Agenzie fiscali: intera giornata
Presidenza del Consiglio: intera giornata
Sanità: dal principio del primo turno alla fine dell’ultimo turno del 27 gennaio
Personale turnista operativo e aeroportuale: dalle 10.00 alle 14.00
Personale giornaliero: intera giornata
Settore privato: tutto l’orario del turno di servizio
Trasporto aereo: personale turnista navigante e di terra, tutto il turno di lavoro (garantendo però i servizi nelle fasce orarie dalle 7,00 alle 10,00 e dalle 18,00 alle 21,00)
Trasporto ferroviario
Addetti uffici: intera giornata
Personale addetto per la circolazione dei treni: sciopero di 24 ore, dalle 21.00 del 26 gennaio alle 21.00 del 27 gennaio
Trasporto marittimo
Personale dell’amministrazione: tutto il turno di lavoro
Personale navigante (isole maggiori) da un’ora prima della prima prima partenza del 27 gennaio
Personale navigante (isole minori): dalle 00.00 alle 24.00 del 27 gennaio 2012.
Trasporto pubblico locale: intera giornata (con fasce di garanzia che variano di città in città)
Trasporto merci: intera giornata (con fasce di garanzia che variano di città in città)
Durante lo sciopero saranno come al solito garantiti i servizi minimi essenziale.
Perchè si sciopera?
Lo sciopero generale indetto dalle 7 sigle sindacali sopra menzionate, per l’intera giornata del 27 gennaio 2012, come premesso è inteso per protestare contro la politica europea e in particolare del Governo Monti, che sembrerebbe colpire sempre e solo i cittadini di un certo ceto sociale. Ma in particolare lo sciopero è stato indetto contro la manovra Monti che, viene spiegato dalle sigle sindacali, colpisce come tutte le altre precedenti il sistema pensionistico, mettendo a rischio il livello di vivibilità dei pensionati che perdono sempre di più potere di acquisto.
Inoltre sempre contro la manovra Monti che ha ridotto il potere d’acquisto degli stipendi degli italiani, che ha aumentato tasse che colpiscono il consumatore finale (come ad esempio l’IVA), che ha aumentato le accise della benzina e ha reintrodotto l’Ici sulla prima casa. Tutte misure, secondo le sette sigle sindacali, che colpiscono chi ha meno e che scalfiscono poco chi ha di più.
Si protesta inoltre contro le politiche dei vari governi dell’Unione Europea che cercano in ogni modo di tutelare gli interessi del capitale bancario ed economico, facendo in modo che i costi della crisi economica ricadano interamente, o quasi, sulle fasce più disagiate della popolazione.
La protesta si estende anche alle manovre dei governi precedenti, in particolare quella del Governo Berlusconi che ha portato misure su licenziamenti più facili, privatizzazioni e un netto peggioramento delle condizioni in cui si lavora, sia nel settore privato che in quello pubblico, sottolineando in modo particolare la riforma scolastica Gelmini,che ha portato ad un peggioramento generalizzato del servizio della pubblica istruzione (con un blocco dei contratti degli insegnanti e la possibilità di licenziamenti).
Le sette sigle sindacali intendono protestare anche contro il patto sociale che ha portato a calpestare i diritti dei lavoratori, contro l’accordo tra Cgil, Cisl, Uil e Confindustria, del 28 giugno 2011, che ha portato alla cancellazione dei contratti nazionali.
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