Delitto prostituta di Polla, nuovi inquietanti dettagli sull’omicidio

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Delitto prostituta di Polla, nuovi inquietanti dettagli sull’omicidio

Una lite culminata con un fendente mortale. Un giovane ucraino, che viveva di piccoli lavori saltuari, in piena notte tra domenica e lunedì va in casa di Olena Tonkoshkurova. Vuole un rapporto sessuale con lei. I due bevono vino e birra. Poi si appartano al piano superiore di un appartamento al secondo piano di una palazzina in via Porta del bagno a Polla. Si spogliano, hanno un rapporto sessuale. Ma qualcosa va storto. «Una lite – confessa l’ucraino – avvenuta per motivi banali». O forse lei lo minaccia. Lui non ci pensa due volte, afferra un coltello in cucina e sgozza la connazionale cinquantenne. Poi tenta di nascondere le tracce appiccando un incendio e lascia la donna con la testa penzoloni sul letto. Ai Ros, venuti da Salerno, e agli uomini della compagnia di Sala Consilina, guidati dal tenente Vincenzo Izzo, insieme militari della stazione di Polla, guidati dal maresciallo Giovanni Cunsolo, basteranno poche ore per risolvere il giallo sul delitto della prostituta ucraina, trovata qualche ora dopo il delitto dai vigili del fuoco nel tentativo di spegnere l’incendio.

Dmytro Zastavneskyi, 27enne ucraino, è chiuso nella sua casa dall’ora dell’omicidio. Non sa che è il sospettato numero uno e che i carabinieri sono sulle sue tracce perché, senza accorgersene, ha dato agli inquirenti un dettaglio fondamentale. Dopo il delitto, infatti, Zastavneskyi è fuggito dalla casa della donna con una bicicletta, attraversando a forte velocità il centro di Polla. I militari, grazie alle telecamere dei negozi fisse sulla strada, riescono a sapere che qualcuno a quell’ora si è allontanato in bicicletta dalla zona. Inquadrano per qualche istante il sospettato. Inizia il conto alla rovescia. Gli inquirenti cercano l’assassino nelle frequentazioni della donna, che si prostituiva nella propria abitazione. Sentono una cinquantina di persone. Ma il cerchio si stringe intorno ai connazionali.

Dodici ore dopo il delitto, due carabinieri in borghese, appostati in auto, sono nascosti in attesa dell’uscita da casa di Zastavneskyi. Il 27enne sta uscendo, si trova nel quartiere di Villapiana. Scatta l’operazione. Viene preso e portato in caserma. Dopo un lungo interrogatorio confessa tutto. E’ stato lui ad uccidere Olena Tonkoshkurova. Saranno gli altri accertamenti, però, a fare ulteriore chiarezza sul caso, per capire se dietro il delitto ci siano altre persone. I carabinieri del reparto operativo del comando provinciale di Salerno, in collaborazione con i colleghi della compagnia di Sala Consilina e alla Procura locale diretta da Amato Barile, hanno risolto il caso in pochissime ore grazie a una bicicletta e alla conoscenza approfondita del territorio.

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