Comitato ABC: “Cosa pensa l’ATO?… Non è dato sapere?”

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Comitato ABC: “Cosa pensa l’ATO?… Non è dato sapere?”

Lo statuto dell’Ato Sele, disciplina le forme di consultazione, partecipazione e divulgazione “in merito agli aspetti fondamentali dell’attività del consorzio ed al corretto e razionale uso delle risorse idriche ed ambientali”.

Coerentemente con quanto previsto chiediamo al presidente del consiglio di amministrazione del suddetto ente, G. Parente, di dare una risposta chiara ed esplicativa in merito alla questione posta dal responsabile della sede Codacons- Vallo di Diano, R. De Luca, avente ad oggetto la congruità delle bollette dell’acqua fatte pervenire agli utenti dal Consac spa nel periodo precedente all’approvazione del nuovo piano tariffario dell’Ato, avvenuta nel periodo ottobre-novembre 2011.

La disputa tra la suddetta associazione di tutela dei diritti dei consumatori ed il gestore del servizio idrico integrato verte sulla retroattività degli aumenti che, a detta del Codacons non andavano applicati, contrariamente a quanto fatto dal Consac, che aveva utilizzato il nuovo piano tariffario retrodatandolo al luglio 2010.

La società per azioni di Vallo della Lucania, tirata in ballo da tali rilievi critici, ha risposto affermando che “i precedenti aumenti tariffari, di competenza della Camera di Commercio, sono stati approvati anche con decorrenza del luglio 2010”.

Due domande, conseguentemente, vorremmo porre a G. Parente, in qualità di rappresentante legale dell’Ato Sele, e la prima è la seguente: è pur vero che le Camere di Commercio sono enti competenti territorialmente all’attività di verifica della congruità delle tariffe idriche, ma non è l’ente che Lei presiede a determinare, modulare ed aggiornare le tariffe del servizio idrico integrato, esercitando l’attività di controllo sull’operato del soggetto gestore del servizio idrico integrato ed indirizzandone l’attività in conformità al piano d’ambito di cui sempre, l’Ato Sele, verifica lo stato d’attuazione ed il raggiungimento di standard economico finanziari e tariffari, nonchè il livello d’efficienza, affidabilità e qualità del servizio assicurato all’utenza?

La seconda domanda è, invece, questa: avendo l’assemblea dell’Ente d’Ambito Sele approvato con apposita delibera “il piano tariffario della gestione unitaria del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di diano” e stabilito che “il sistema tariffario di cui al presente atto potrà essere applicato alle utenze gestite dal Consac a decorrere dalla data di pubblicazione sul BUR Campania-Sezione tariffe, senza alcuna retroattività e previa idonea informazione alle utenze nei modi di legge”, ritiene legittimo, congruo ed opportuno esercitare un controllo sull’operato del soggetto gestore-Consac spa e, nel caso in cui suddetta società non si uniformi a quanto previsto dalla delibera in questione, determinarsi di conseguenza in nome e per conto dell’Ato Sele?

Siamo certi che stimerà necessario intervenire nella vicenda per dirimere, in qualità di soggetto imparziale, la contesa tra il Codacons ed il Consac spa, ma siamo altrettanto sicuri che rientri nelle sue funzioni rispondere alle legittime istanze di un’associazione legalmente riconosciuta come il Comitato Acqua Bene Comune di Sala Consilina e dei tanti cittadini che ritengono di avere diritto a forniture di servizio “trasparenti” e “non inquinate”.

Attendiamo fiduciosi i richiesti riscontri.

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